fasi del travaglio

Quali sono le fasi del travaglio

23/11/2016

Come inizia il travaglio e come si arriva dalle prime contrazioni alla nascita del bambino. Vediamo insieme quali sono le fasi del travaglio.

Ogni travaglio è diverso dall’altro, tuttavia si possono distinguere alcune fasi che si susseguono dalla prima contrazione fino all’espulsione del bambino.

Vediamole.

Fase prodromica

Le contrazioni hanno inizio e hanno un intervallo di 2-3 ore. È una fase di preparazione al travaglio vero e proprio e può durare anche qualche giorno prima dell’inizio del travaglio. In questa fase può essere difficile distinguere le contrazioni vere e proprie dalle contrazioni di Braxton Hicks, false contrazioni. 

Prima Fase

Le contrazioni si fanno più insistenti (più o meno ogni 5 minuti e durano per 40-60 secondi) e provocano dei cambiamenti progressivi nella cervice uterina. Questa fase è ulteriormente suddivisa in due fasi: 
  • nella prima (fase iniziale) la cervice uterina inizia a dilatarsi rapidamente fino a 3 cm e si assottiglia,
  • nella seconda fase il collo dell’utero si dilata rapidamente fino a 5 cm e le contrazioni sono più lunghe e più forti (in genere ogni 2-4 minuti e possono durare fino a 60 secondi).

E’ consigliabile non stare con il cronometro in mano per controllare ossessivamente il tempo che passa tra una contrazione e l’altra e svuotare la vescica spesso. In questa fase si può perdere il cosiddetto 'tappo mucoso' (una piccola massa gelatinoso striata di sangue) o si può verificare la rottura delle acque: una perdita di liquido amniotico. In questo caso è bene chiamare il ginecologo e andare in ospedale.

Seconda fase (fase di transizione)

La cervice si dilata rapidamente fino a 10 centimetri. Quando la cervice è dilatata al massimo il bambino è probabilmente già sceso lungo il canale del parto e si iniziano ad avere tremori e brividi. In questa fase si sente l'irrefrenabile bisogno di spingere. Il dolore può essere forte e le contrazioni sono molto intense e ravvicinate, un massaggio, un impacco, le tecniche di respirazione apprese durante il corso preparto possono aiutare. Inoltre si dovrebbe poter cambiare posizione: stare carponi, ad esempio, può dare sollievo.

Fase espulsiva

Man mano che l’utero si contrae spinge il bambino giù lungo il canale del parto: lasciate che sia la contrazione dell’utero a dirvi quando spingere e risparmiate le forze. La pressione esercitata dall’utero e dalla spinta degli addominali spingono il bambino verso il basso, quando sarà arrivato al termine del suo viaggio lungo il canale del parto, il cuoio capelluto del bambino sporgerà attraverso l’apertura e ad ogni spinta la testa diverrà sempre più visibile. La pressione della testa sul perineo può causare un forte bruciore, l’ostetrica chiederà di spingere più delicatamente o di smettere di farlo: una spinta più controllata impedirà al tessuto del perineo di strapparsi.

La testa del bambino è ormai visibile, quando è emersa completamente il medico praticherà l’aspirazione del naso e della bocca e verificherà lo stato del cordone ombelicale. Se gira intorno al collo lo farà scivolare sopra la testa o, se necessario, lo taglierà. La testa si gira da un lato e poi le spalle ruoteranno per poter uscire facilmente. Un’ultima contrazione e usciranno spalle e corpo.

Il bambino è nato!

Se non ci sono complicazioni il medico poserà il bambino sul ventre della madre e lo coprirà con una coperta calda. Il partner o un medico taglierà il cordone ombelicale.
Tutti i dolori saranno già dimenticati!

Secondamento

Il bambino è nato e bisogna espellere la placenta. Arriva un’altra contrazione che serve a separare la placenta dalla parete uterina. In alcuni casi il medico può dare una spinta manuale per eliminare tutti i residui. Questa fase dura circa cinque minuti. Il bambino va attaccato al seno immediatamente e lasciarlo vicino al capezzolo per un po’. Possono presentarsi ancora delle leggere contrazioni anche dopo aver espulso la placenta, ma non sono dolorose e l’attenzione sarà tutta concentrata sul bambino. Il medico controllerà il perineo per verificare che non ci siano state lacerazioni che andranno ricucite con un’episiotomia.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.