il bambino balbetta

Il bambino balbetta

21/02/2017

La balbuzie è un disturbo infantile più comune di quanto si creda. Solitamente, semplificandone le motivazioni, è come se dipendesse dal fatto che la velocità con cui le idee affollano la mente del bambino è superiore alla capacità di esprimerle tramite il linguaggio. Ma cosa fare se il bambino balbetta?

Non è una malattia, ma un disturbo emotivo-psicologico, che può essere corretto senza eccessive preoccupazioni e, soprattutto, senza alcuno strascico futuro.

Molti personaggi della storia sono stati balbuzienti, ma questo non ha impedito loro di diventare famosi, sotto tutti i punti di vista: l'italiano Paolo Bonolis, Marilyn Monroe, Winston Churchill e, più indietro nel tempo, Alessandro Manzoni, Demostene fino a risalire addirittura a Mosè che, proprio perché balbuziente, parlava tramite suo fratello Aronne.

Balbuzie nei bambini cause

Una cosa è certa: i bambini non nascono balbuzienti, ma lo diventano, intorno ai tre anni, per ragioni diverse (stress, ansia, insicurezza, timidezza, eventi traumatici).

I bambini non balbettano tutti allo stesso modo. La ricerca ha distinto almeno tre tipi di balbuzie diverse:

  • balbuzie clonica è quella caratterizzata dalla ripetizione di parti della parola, interne, iniziali o finali che siano;
  • balbuzie tonica è quella in cui si assiste ad un vero e proprio blocco della parola;
  • balbuzie mista è caratterizzata da un misto delle due forme precedenti.

La balbuzie, poi, può essere classificata come primaria quando si presenta intorno ai tre anni, ma senza una specifica consapevolezza emotiva del bambino, e come secondaria, con insorgenza intorno ai sette anni, e caratterizzata da consapevolezza da parte del bambino, che si trasforma progressivamente in ansia ed insicurezza.

Il bambino balbetta, come intervenire

La parola d'ordine in questi casi è pazienza; cercate di mettere il bambino a proprio agio per far sì che l'ansia che manifesta nel parlare diminuisca.

  • Non interrompetelo mai mentre sta parlando perché la vostra correzione lo imbarazza e ne fa diminuire l'autostima.
  • Allo stesso modo, non rimproverategli la balbuzie o il fatto che non si sforzi per correggerla né ditegli di calmarsi perché questo non fa che aumentare la sua ansia e, quindi, la sua balbuzie.
  • Infine, non completate mai al posto suo la frase o la parola che non riesce a pronunciare poiché sarebbe come una sconfitta per lui, significherebbe fargli presente la sua incapacità; invece, ascoltatelo con calma, senza mostrarvi impazienti, e con naturalezza: la balbuzie scomparirà prima se lo tratterete da persona normale, senza affettazioni né compassione, ma solo con amore e pazienza.

Balbuzie nei bambini, quanto dura

Molto spesso si tratta di un fenomeno circoscritto: magari legato a qualche momento di ansia o di stress, oppure legato allo  sviluppo del linguaggio. In molti casi la balbuzie scompare intorno ai sei anni, quindi si sconsiglia di aspettare prima di intervenire con un logopedista o con altre forme di trattamento.

Nel frattempo possiamo aiutarlo noi. Come?

  • Parlando lentamente;
  • usando frasi corte e parole semplici;
  • non correggendolo ogni volta, mostrandoci impazienti;

 

Balbuzie nei bambini di 6 anni

La balbuzie può diventare un problema quando il bambino comincia ad andare a scuola, quindi a 6 come a 10 anni. E proprio gli insegnanti devono essere in grado di aiutare il bambino che balbetta per favorire integrazione ed apprendimento.

L’associazione 'Vivere senza balbuzie' Onlus ha redatto una breve guida destinata agli insegnanti per aiutarli a interagire con uno studente che soffre di balbuzie.

Ecco qualche suggerimento:

  • non sbuffare quando il bambino si blocca nel parlare e non mettergli fretta
  • non completare le parole al posto suo
  • non trasformare le interrogazioni orali in compiti scritti
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.