Dove partorisco?

01/10/2014

dove partorire bigLa nascita del proprio figlio è un momento indimenticabile della vita di una donna e per questo motivo si tende a pianificare tutto nel dettaglio in modo da essere preparate per il grande giorno. Si acquista il corredo, si prepara la cameretta, si frequentano i corsi pre-parto e non in ultimo si sceglie dover partorire.

La scelta dell’ospedale è particolarmente importante perché è la struttura nelle cui mani mettiamo la nostra vita e quella del nostri figli, in un momento di grande felicità ma,che a volte, anche di tanta paura e ansia. Proprio per questo è bene prendersi il giusto tempo e valutare gli elementi fondamentali per scegliere dove far nascere il proprio bambino.

Spesso la scelta avviene già durante il primo trimestre di gravidanza per questioni logistiche relative alla vicinanza della struttura sanitaria rispetto alla propria abitazione oppure perché il nostro ginecologo lavora in un tale ospedale.
Normalmente ci si inizia ad avvicinare già durante il corso pre-parto che viene appunto seguito nella stessa struttura nella quale avverrà il parto: un modo per iniziare a sentirsi a proprio agio e per familiarizzare con il personale medico e paramedico, e soprattutto con le ostetriche che magari vi assisteranno durante il parto.

Una delle informazioni che possono fare la differenza la differenza tra un ospedale e l’altro è l’elasticità rispetto agli orari di visita e soprattutto la possibilità di far assistere il futuro papà al parto anche se, la presenza del papà, è consentita ormai in quasi tutti gli ospedali, salvo situazioni particolari.

La scelta dell’ospedale va presa soprattutto sulla base dello sviluppo della gravidanza e sull’assistenza che sarà riservata al bebè dopo la nascita. Non tutte le strutture sanitarie sono, infatti, in grado si forire la stessa assistenza in caso di problematiche. E' possibile quindi:

  • scegliere di partorire in una struttura di primo livello di assistenza specializzata per i neonati, dove il reparto di neonatologia offre un'assistenza base, se la gravidanza non ha mai presentato problemi di salute per la mamma e del bambino e il parto è ormai al termine (cioè a 38 settimane di gestazione almeno);
  • nel caso in cui si rischia un parto prematuro, o si è affrontrata una gravidanza a rischio è necessario scegliere una struttura di terzo livello, dotata di TIN (terapia intensiva neonatale) in grado di offrire un’assistenza specifica in caso di necessità;
  • le strutture di secondo livello sono invece in grado di far fronte a comuni difficoltà ma in caso di problemi più complessi, stabilizzano il bambino e poi lo trasferiscono in strutture di terzo livello.

Altri aspetti da tenere in considerazione sono:

  • la possibilità di ottenere un’anestesia 24 ore su 24 in quanto non disponibile in tutti gli ospedali;
  • la percentuale di tagli cesarei effettuati nella struttura per evitare, qualora non fosse necessario, di procedere con il parto naturale.
capriati bw square
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.