preeclampsia o gestosi

Preeclampsia o gestosi

29/11/2023

La pressione si alza improvvisamente, i livelli di proteine nelle urine risultano essere anomali, appare un gonfiore ai piedi. Può essere la gestosi (o preeclampsia), un disturbo che colpisce il 5-10% delle donne in dolce attesa  e che se può comportare conseguenze anche gravi sulla salute della mamma e del bambino. In Italia l’incidenza della gestosi è intorno all’1%, invece in Paesi come gli Stati Uniti può raggiungere percentuali più elevate anche a causa della elevata percentuale di donne obese.

Che cosa è la preeclampsia?

Innanzitutto bisogna distinguere tra preeclampsia, che è una forma caratterizzata da proteinuria e ipertensione (valori pressori uguali o superiori a 140/90 mm Hg oppure un innalzamento improvviso di almeno 30 mm Hg della pressione sistolica, la minima, e 15 mm Hg di quella diastolica, la massima), dall’eclampsia, che provoca anche crisi convulsive e che si presenta solo in rari casi. Questo disturbo si manifesta generalmente dopo la ventesima settimana di gestazione e con maggiore frequenza dopo la trentesima settimana.

Preeclampsia: cause

Cosa provoca la preeclampsia? Le cause della gestosi non sono del tutto chiare. I dati rivelano che colpisce prevalentemente mamme alla prima gravidanza, che abbiano o meno di 16 anni o più di 35.

Secondo alcuni studi è probabile che l’origine della preeclampsia risieda in un problema di irrorazione sanguigna della placenta. Sin dai primi giorni di gravidanza quando la placenta inizia a formarsi, i tessuti fetali entrano in contatto con le arterie spirali, che portano nutrimento all’utero. Nelle donne che sviluppano la preeclampsia questo collegamento tra tessuti materni e tessuti fetali risulta compromesso e ciò provoca una difficile irrorazione sanguigna della placenta. Tuttavia la ricerca scientifica è ancora al lavoro per tentare di comporre il puzzle della preeclamspia, che può essere anche provocata da un mix di fattori genetici e biologici legati anche all’attività delle cellule endoteliali.

In alcuni casi la preeclamspia può essere strettamente legata a condizioni preesistenti, come la trombofilia, un difetto della coagulazione del sangue.

Preeclampsia sintomi

Quali sono i sintomi della preeclampsia? I sintomi della gestosi si manifesta principalmente in 3 ambiti:

  • pressione sanguigna: la pressione arteriosa va monitorata mensilmente dal ginecologo, per poter intervenire tempestivamente in caso di ipertensione Si può parlare di ipertensione se la pressione massima o sistolica (misurata durante la contrazione cardiaca o sistole) è superiore a 140 mm di mercurio e la pressione minima o diastolica (misurata durante il rilassamento del cuore o diastole) è superiore a 90 mm di mercurio.
  • Proteinuria : l'esame mensile delle urine in gravidanza serve anche a misurare la concentrazione di proteine nel sangue. In pratica se i reni vanno in affanno non riescono più a filtrare le proteine che quindi si trovano in concentrazioni troppo alte (superiori a 290 mg/l.)
  • Gonfiore agli arti: un accumulo di liquidi nei tessuti provoca edemi e gonfiori evidenti a gambe, mani, piedi. Tuttavia, siccome il gonfiore ai piedi e alle caviglie può essere del tutto normale ed è molto frequente in gravidanza, da solo non basta a far pensare ad una gestosi.

Come prevenire la preeclampsia in gravidanza?

Alle donne che presentano fattori di rischio, è dimostrato che l'assunzione di aspirina a basso dosaggio (aspirinetta) nelle prime 14 settimane di gravidanza, quando si foma la placenta, potrebbe ridurre il rischio di gestosi.

Preeclampsia: i valori

Come si capisce se si ha la gestosi? Si parla di preeclampsia quando insorge dopo 20 settimane di gestazione con ipertensione arteriosa (pressione arteriosa ≥ 140/90 mmHg) più una nuova proteinuria inspiegabile (> 300 mg/24 h o un rapporto proteine urinarie/creatinina ≥ 0,3) e/o segni di danno d'organo terminale.

I criteri della pressione arteriosa per la preeclampsia sono:

  • Pressione sistolica ≥ 140 mmHg e/o pressione diastolica ≥ 90 mmHg (almeno 2 misurazioni effettuate ad almeno 4 h di distanza l'una dall'altra)
  • Pressione sistolica ≥ 160 mmHg e/o pressione diastolica ≥ 110 mmHg (almeno 1 misurazione)

Preeclampsia: cura

La cura migliore e, nella maggior parte dei casi, risolutiva per questo disturbo è partorire. Tuttavia è indispensabile curare tempestivamente la preeclampsia per evitare che la mamma vada incontro a crisi eclamptiche che possono provocare anche emorragie cerebrali, e che il bambino muoia prima del parto o immediatamente dopo.

E’ quindi essenziale trattare la futura mamma con una terapia farmacologica antipertensiva e tenere sotto costante monitoraggio i sintomi della preeclampsia: se il disturbo peggiora e iniziano a manifestarsi sintomi come emicranie frequenti, disturbi della vista, danni epatici e renali allora bisogna far nascere con urgenza il bambino.

Preeclampsia: conseguenze

La preeclampsia è l'unica patologia che può provocare complicanze fatali durante la gravidanza ed è associata a una mortalità di 8-10 casi ogni centomila donne; si stima che nel mondo la gestosi provochi la morte di circa 76mila mamme e mezzo milione di bambini.

Ne va della salute della donna e non solo dell’andamento della gravidanza: come ha spiegato Herbert Valensise, presidente dell'Associazione Italiana Preeclampsia (Aipe), la gestosi aumenta di 5 volte il rischio che la donna venga colpita, in futuro, da eventi cardiaci molto seri, come l’infarto.

La pressione alta è in grado di evidenziare eventuali debolezze del cuore e la gravidanza diventa una vera e propria prova da sforzo

ha spiegato l'esperto.

Inoltre, una ricerca condotta dal China Medical University Hospital ha coinvolto nello studio 26.651 donne con disturbi ipertensivi sviluppati durante la prima gravidanza per determinare se esiste un aumento connesso del rischio di sviluppare la malattia renale allo stadio terminale. I dati sono stati comparati con quelli raccolti dall'analisi di un gruppo di 213.397 donne sane.

Le donne avevano un'età variabile dai diciannove ai quarant'anni e non avevano storie regresse di diabete, ipertensione o malattie renali. L'incidenza della malattia renale cronica si è rivelata quasi undici volte maggiore nel gruppo di donne con disturbi ipertensivi durante la gravidanza rispetto alle donne senza disturbi. Mentre il rischio di arrivare allo stadio terminale della malattia si è rivelato quattordici volte maggiore nelle donne ipertese. Inoltre, il rischio è aumentato ulteriormente per le donne con preeclampsia rispetto alle donne con la sola ipertensione gestazionale.

I ricercatori hanno spiegato:

Abbiamo dimostrato che le donne che soffrono di ipertensione durante i nove mesi di gravidanza sono soggette a un rischio maggiore di sviluppare la malattia renale allo stadio terminale. Disturbi ipertensivi come l'ipertensione gestazionale e la preeclampsia durante la gravidanza possono avere un impatto notevole sulla salute della madre e del bambino e sono fattori di rischio potenzialmente letali

Antibiotici contro la gestosi?

Recentemente numerose ricerche sembrano essere giunte alla conclusione che gli antibiotici possono prevenire la preeclampsia, almeno in alcune donne.

Si suppone infatti che questo disturbo sia più frequente nelle donne che hanno avuto infezioni anche aggressive causate dall’Helicobacter pylori. Gli studi condotti in proposito hanno mostrato che non è l’H. pylori a danneggiare la placenta bensì gli anticorpi che vengono prodotti dall’organismo per contrastare l’infezione.

Bibliografia

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.