placenta previa

Placenta previa: cos'è?

10/05/2021

Una delle emergenze che possono presentarsi verso la fine della gravidanza è la placenta previa: di cosa si tratta e quali sono i rischi?

Cos'è la placenta previa?

Si parla di placenta previa quando la placenta, che nutre il bambino, copre parzialmente o totalmente l’apertura della cervice della madre, cioè la parte inferiore dell’utero che si collega alla parte superiore della vagina. Si tratta di una vera e propria emergenza che si può presentare durante il terzo trimestre di gravidanza e che può creare non pochi problemi durante il parto e spesso richiede che si intervenga con un cesareo in modo da far venire al mondo il bambino in totale sicurezza.

Linee guida

Si definisce placenta previa quando la placenta è situata, completamente o parzialmente, a livello del S.U.I (segmento uterino inferiore).

La Placenta Previa è classificata ecograficamente a seconda della rilevanza clinica: se la placenta ricopre interamente l’Orifizio Uterino Interno viene considerata PP major (ex-PP centrale completa e parziale); se il bordo placentare  giace sul segmento uterino inferiore (S.U.I.) ma  non  ricopre  l’O UI, si parla allora di PP minor (ex-PP marginale e laterale).

Si definisce placenta bassa quando il bordo placentare non copre l'orifizio interno ma si trova entro 2 cm da esso.

Sintomi della placenta previa

Un dei sintomi principali della placenta previa è il sanguinamento vaginale non doloroso. Può essere un sanguinamento leggero o copioso che normalmente si arresta da solo ma spesso si ripresenta nuovamente dopo qualche giorno o qualche settimana. In alcuni casi, le future mamme riferiscono anche di aver avuto le contrazioni durante il sanguinamento. In presenza di queste perdite di sangue è, ovviamente, opportuno contattare il proprio medico o in caso di emorragia forte recarsi al pronto soccorso.

Placenta previa: diagnosi

E’ durante il secondo trimestre di gravidanza che la placenta previa viene solitamente diagnosticata attraverso una normale ecografia, in alcuni casi combinata ad un’ecografia transvaginale.

Nelle settimane precedenti al parto la placenta può comunque risalire e posizionarsi correttamente, perciò le donne alle quali questo problema viene diagnosticato saranno sottoposte a controlli più frequenti proprio per capire se la situazione si sta normalizzando da sola, cosa che peraltro accade non di rado. I controlli periodici serviranno inoltre ad evitare serie complicazioni che vanno dal parto pretermine a rischi legati alla salute della madre anche nelle prime ore successive al parto.

Cause della placenta previa

Le pazienti maggiormente a rischio di gravidanza con placenta previa, hanno spesso presentato uno o più dei seguenti fattori di rischio:

  • Gravidanze gemellari
  • Interventi pregressi per rimozione di fibromi uterini
  • Età superiore ai 35 anni
  • Placenta previa riscontrata già in gravidanza precedente
  • Fumo
  • Utilizzo di cocaina.

Complicazioni

La placenta previa o la placenta bassa comportano uan serie di rischi che non vanno sottovalutati come:

  • presentazione anomala del feto,
  • la rottura prematura delle membrane,
  • ritardo della crescita fetale,
  • vasa previa,
  • inserimento velamentoso del cordone ombelicale.

Placenta accreta

Nelle donne che hanno avuto un precedente parto cesareo, la placenta previa aumenta il rischio di placenta accreta (una placenta abnormemente adesa, che determina un ritardo nel secondamento della placenta).

Cosa fare?

Il trattamento che il medico prescriverà dipenderà da fattori diversi come la quantità di sanguinamento e la sua durata, dalla settimana di gravidanza in cui si trova, dallo stato di salute della mamma e del bambino.

Normalmente la madre viene messa a riposo e nei casi più gravi le viene richiesto di terminare il restante periodo di gestazione a letto per evitare un parto pretermine. Ovviamente vengono vietate le attività sportive e anche l’attività sessuale che potrebbe innescare il sanguinamento.

Se ci si trova invece in presenza di emorragie gravi, la futura mamma potrebbe essere ricoverata in ospedale, potrebbe dover ricevere trasfusioni di sangue e potrebbe assumere farmaci il cui scopo è prevenire il parto prematuro.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.