sport e disabilita

Sport e disabilità

22/11/2016

I limiti del corpo non sempre corrispondono ai limiti dell’animo né tantomeno della volontà. Lo insegnano bene tutti quegli sportivi che invece di lasciarsi vincere dalla malattie, si impegnano per vincere gare, premi o brillare nella propria professione. Sport e disabilità non necessariamente sono agli antipodi e si possono, invece, coniugare con successo ed innegabili benefici.

E proprio l’attività fisica diventa ancor più importante per quei bimbi con disabilità, non solo per gli evidenti benefici che lo sport ha per il corpo ma soprattutto perché aiutano a non cadere nel terribile circolo della depressione.

Oltre a rappresentare un vero e proprio impegno nello sfidare i propri limiti, incoraggiare i bambini a impegnarsi nello sport li aiuta anche a superare la paura che hanno nell’affrontare i pregiudizi, evitando cosi il loro conseguente isolamento, aiutandoli al contrario ad allargare la propria cerchia di amici con benefici enormi sia dal punto di vista psicologico che dello sviluppo cognitivo e motorio.

I dati parlano chiaro, per fortuna: un’analisi effettuata dai Centri Socio-Educativi della Provincia di Varese evidenza che il 67% delle persone con handicap pratica almeno una disciplina sportiva (il nuoto è l’attività scelta più di frequente).

Il ruolo del genitore di un bambino portatore di handicap deve essere principalmente quello di spiegargli che la differenza si può superare e diventare qualcosa che lo rende speciale invece che limitato. Fondamentale è anche insegnare ai piccoli che esprimere i propri sentimenti è importante per migliorare la loro relazione con il mondo e con se stessi.

E tornando all’attività fisica, bisogna che il genitore ricordi sempre, e ricordi a suo figlio, che non esistono sport non praticabili da persone con handicap: sci, nuoto, equitazione, basket sono tutti sport sostenibili. Ciascuno può scegliere la disciplina più confacente ai propri gusti e necessità fisiche.

Non diffidate mai della capacità dei vostri figli perché cosi facendo, oltre a deluderli, distruggerete la loro autostima. Il compito è spronarli a vivere una vita il più possibile attiva e 'normale'.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.