bambini ansiosi

Bambini ansiosi

14/04/2020

Leggendo i risultati di uno studio condotto da Francesca Neri e Renata Nacinovich, della Clinica di neuropsichiatria dell'infanzia e l'adolescenza dell'Università di Milano Bicocca presso l'ospedale San Gerardo di Monza, su un campione di 3500 bambini di nove anni, sembra che il numero di bambini ansiosi già a 10 anni sia in aumento. L’indagine, infatti, ha permesso di scoprire che il 10% dei bambini mostra tutti i sintomi tipici di un disturbo d’ansia.

I più a rischio sono quelli che hanno genitori che soffrono a loro volta di problemi di questo tipo (la componente genetica aumenta il rischio in modo significativo), ma anche i figli di genitori separati o single (per loro il rischio sale del 50%), quelli che vivono in contesti familiari numerosi o i figli di donne che non lavorano.

Secondo Francesca Neri l’ansia è un disturbo strettamente legato all’insicurezza e nei bambini anche alla qualità del legame di attaccamento con i genitori. Insomma, al di là delle etichette molto dipende dal contesto in cui il bambino vive e cresce.

Cos'è l'ansia

L'ansia è un normale stato emotivo strettamente legato alla paura e al panico. Le parole più legate a questo stato emotivo, perfettamente normale, sono il nervosismo, la preoccupazione. Solitamente si è in ansia quando ci si trova ad affrontare una situazione di difficoltà, che coinvolge fortemente la sfera emotiva, come un esame, affrontare una platea o superare una prova. In realtà, soprattutto in questi casi, l’ansia è comunque un sentimento positivo poiché aiuta a prepararsi alla difficoltà del compito e a superarlo nel modo più grintoso possibile.

L’ansia nei bambini

Anche i bambini sperimentano, sin dalla nascita, vari stati di paura e di ansia anche se spesso diventa difficile comprendere se il bambino ha una vera crisi di ansia poiché le reazioni più comuni sono il pianto e un fortissimo attaccamento fisico alle persone che amano, in molto casi capricci estremi e comportamenti di sfida continui, fino ad arrivare addirittura al nasconderla a chiunque perché è un sentimento troppo difficile per loro da spiegare.

Le cause dell'ansia nei bambini

I motivi maggiormente legati all’ansia durante l’infanzia sono la paura del buio, i mostri, la separazione dai genitori, le persone sconosciute e gli animali. Man mano che crescono, la paura si sposta su temi come l’accettazione sociale, la morte, la famiglie e la salute.

Accadimenti oggettivamente negativi, come il conflitto genitoriale e la separazione, la malattia o l’infortunio del bambino e di una persona per lui molto cara, le lunghe separazioni dalla famiglia o la violenza, scatenano ovviamente panico e ansia nei bambini, ma anche accadimenti in linea teorica positivi possono innescare meccanismi legati all’ansia. Tra i più comuni, la nascita di un fratellino, il trasferimento in una nuova casa o in una nuova città, l’inizio della vita scolastica.

Pur considerando l’ansia un sentimento normale e positivo nella maggior parte delle situazioni, identificare questo stato di sofferenza del bambino è molto importante per aiutarlo e per evitare che diventi una vera e propria patologia e quindi un problema invalidante che gli impedisce di godere delle normali esperienze di vita.

 

Quando preoccuparsi

I disturbi d'ansia più comuni nei bambini e negli adolescenti sono:

  • l'ansia da separazione,
  • l'ansia generalizzata,
  • il disturbo di panico,
  •  le fobie specifiche,
  • la fobia sociale.

Tuttavia non tutti i tipi di ansia devono far preoccupare: alcune sono normali e legate alle varie fasi della crescita  spariscono con il tempo, come ad esempio l'ansia da separazione o quella dei piccoli insetti.

Sono frequenti e del tutto normali anche la transitoria paura del buio o della scuola; negli  adolescenti sono usuali i timori relativi al corpo, alla sua forma e integrità, alla normalità dei caratteri sessuali secondari.

Sintomi dell’ansia nei bambini

I sintomi che maggiormente indicano che l’ansia nell’infanzia sono:

  • Il pessimismo: il bambino pensa sempre al peggio, è molto rigido e inflessibile nei comportamenti ed estremamente portato all’autocritica. Eccessiva e costante preoccupazione di cosa potrebbe accadere.
  • Rabbia, aggressività, irrequietezza, irritabilità, scatti improvvisi di ira, atteggiamenti perenni di sfida e di opposizione.
  • Pianto e disturbi fisici continui come mal di stomaco, mal di testa e stanchezza cronica.
  • Difficoltà ad addormentarsi e ad avere un sonno sereno a causa di risvegli ricorrenti, o incubi o terrore notturno.
  • Estremo perfezionismo, difficoltà nell’alimentazione, eccessiva ansia da separazione, scarsa interazione sociale e familiare.

Cosa fare

I bambini ansiosi hanno un grandissimo bisogno del sostegno dei proprio genitori. La comprensione del problema è il primo passo per aiutarli. L’aiuto inizia nelle piccole cose, stabilendo una routine quotidiana che essendo prevedibile riduce l’ansia poiché da un senso di controllo ai bambini che li rasserena. La routine deve comprendere anche i pasti, una serie di gesti ripetitivi durante la delicata fase della messa a letto e l’igiene quotidiana.

Anche l'esercizio fisico è utile per alleviare lo stress e aiutare il corpo del bambino per rilassarsi.

Il dialogo è un presupposto fondamentale per aiutare i bambini particolarmente ansiosi:

Uno dei principali problemi che i piccoli devono affrontare è la loro scarsa capacità di esprimente i sentimenti che provano. E importante che il genitore non si limiti ad interpretare ciò che il bambino dice ma che guardi con attenzione e provi a interpretare anche ciò che il bambino esprime attraverso la comunicazione non verbale: i gesti, i disegni, gli sguardi e lo confronti secondo i linguaggi che maggiormente rassicurano il bambino che non solo verbali ma anche fisici: l’abbraccio, il dondolio, il massaggio, le canzoni rilassanti hanno un effetto tranquillizzante fortissimo sui bambini, indipendentemente dall’età che hanno.

E’ importante inoltre che il bambino si senta comunque sempre compreso e 'accettato' dai genitori, in quanto un la continua critica, la disapprovazione o la non accettazione scatenano sensi di insicurezza molto forti. L’invitare per esempio i bambini a non avere paura di qualcosa di specifico gli infonde l’idea che il loro timore e di conseguenza la loro paura sia sottovalutata e incompresa dalle persone più care che hanno al mondo: i genitori. Non riconoscere le loro paure non è il modo giusto per aiutarli a superarle.

Attenzione anche all’altra faccia della medaglia. Condividere fin troppo le paure dei bambini facendole proprie e temendole a nostra volta, aumenta l’ansia del bambini. Genitori troppo ansiosi o iperprotettivi crescono figli ansiosi e timorosi poiché questo iper-protezionismo priva il bambino di particolari esperienze, negandogli l'opportunità di sviluppare gli strumenti per affrontare al meglio la situazione che ha generato l'ansia.

E’ utile invece incoraggiare il bambino, soprattutto quando si trova ad affrontare situazioni che teme in modo particolare e addirittura a spingerlo a trovarsi ad affrontare questa situazioni quasi a desensibilizzarlo dalla paura e dell’ansia.

capriati bw square
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.