epilessia nei bambini

Epilessia nei bambini

06/02/2017

L’epilessia nei bambini rappresenta ancora una malattia misteriosa, circondata da pregiudizio e ignoranza. L'epilessia può colpire ad ogni età e ne soffrono circa cinquecentomila italiani nella metà dei casi si tratta di bambini o adolescenti. L'epilessia infantile si presenta prima dei dodici anni di vita e le crisi sono improvvise e inaspettate.

Epilessia, piccolo male

Sentiamo spesso parlare di Piccolo male o grande male, ma cosa li distingue? Iniziamo con dire che l'epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da crisi convulsive ricorrenti. Le crisi possono essere di due tipi:

Crisi generalizzate

Le crisi generalizzate colpiscono tutto o la maggior parte del cervello e che vengono a loro volta definite:

  • 'piccolo male': la persona manifesta movimenti minimi o assenti: sguardo nel vuoto, perdita di coscienza breve, apprendimento ridotto (si parla generalmente di crisi d’assenza).
  • 'grande male': il soggetto viene scosso da contrazioni muscolari molto violente, perde coscienza, la respirazione è assente per qualche secondo, e alla fine della crisi possono presentarsi incontinenza urinaria e morsi alla lingua o all’interno delle guance.

Crisi parziali

Le crisi parziali colpiscono una singola zona cerebrale e sono caratterizzate da:

  • crisi localizzate, durante le quali la persona colpita resta vigile ma presenta movimenti e sensazioni alterate come vampate di calore, pupille dilatate, piccole contrazioni muscolari in una parte del corpo, nausea,
  • crisi parziali complesse, durante le quali i movimenti e le sensazioni anomale si accompagnano a cambiamenti della coscienza dell'individuo, si verifica un certo automatismo, nausea, sudore, possibile perdita di coscienza, allucinazioni nei sensi dell’olfatto e del gusto, cambiamenti della personalità o nella vigilanza.

Nei casi di epilessia pediatrica generalmente si tratta di epilessia parziale, cioè localizzata in una precisa parte del cervello. In alcuni casi la crisi epilettica viene preceduta da precisi segni come mal di testa, cambiamento d’umore, calo d’energia, vertigini e svenimenti, perdita di memoria, a volta da un’aura che prelude alla crisi.

Assenze epilettiche nei bambini

Il piccolo male si manifesta intorno ai 4-6 anni e viene chiamato "Epilessia Assenza Infantile: è responsabile delle famose "assenze epilettiche", che possono essere anche molto frequenti e presentarsi più volte al giorno, ma che poi tendono a scomparire con l'arrivo della pubertà. Le terapie farmacologiche non curano definitivamente l'epilessia, che scompare spontaneamente con la crescita, ma possono essere efficaci per ridurre la frequenza delle assenze durante il giorno.

Perché la crisi epilettica nei bambini?

La crisi epilettica è causata da un’anomalia nel passaggio elettrico di informazioni dal cervello ai nervi attraverso le cellule nervose (neuroni). Non c’è modo per prevenire una crisi epilettica, ma alcuni studi mostrano che una corretta alimentazione, una giusta quantità di sonno e l’astinenza da alcol e farmaci può prevenire l’acutizzazione delle crisi.

La causa dell’epilessia nei bambini

Difficile scoprire la causa delle crisi epilettiche. In alcuni casi l’epilessia può essere causata da sbalzi ormonali, da malattie preesistenti o dalla ipersensibilità a precisi stimoli come la luce, i suoni o il tatto.

Per indagare sulle cause si deve innanzitutto partire dall’età in cui la prima crisi si è presentata e tentare di ricostruire le condizioni che possono averla favorita. Potenzialmente chiunque può andare soggetto ad una crisi epilettica. Ciascuno ha una propria 'soglia della crisi' molto personale oltre la quale gli stimoli possono causare un blackout nel cervello. Nelle persone che soffrono di crisi epilettiche questa soglia è piuttosto bassa.

In ogni caso alcune malattie, come diabete mellito, insufficienza renali, deficienze nutrizionali, fenilchetonuria, malattie degenerative e cardiocircolatorie, infezioni come meningiti, encefaliti, ascessi cerebrali e complicanze dell’Aids possono favorire le crisi, così come possono giocare un ruolo importante le cause genetiche legate allo sviluppo fetale o a lesioni avvenute durante il parto (in tal caso le crisi si presentano nella prima infanzia) o ancora a seguito di lesioni alla testa (le crisi si presentano, generalmente, entro due anni dalla lesione).

Diagnosticare l’epilessia

L’elettroencefalogramma è l’esame principale grazie al quale è possibile rilevare l’epilessia e in certi casi offrire anche un quadro chiaro del punto del cervello dove è localizzata l’anomalia. Esistono poi anche altri esami che consentono di approfondire la patologia: conta delle cellule ematiche, i test di funzionalità epatica e renale, i test per i markers virali, l'analisi del liquido cerebrospinale, la TAC, la risonanza magnetica, la puntura lombare.

Cosa fare se il bambino ha una crisi epilettica

In caso di crisi di grande male questo è ciò che si deve fare come primo soccorso:

  • posizionare il soggetto colpito da crisi in una posizione comoda e sicura: disteso per terra con un cuscino sotto la testa;
  • assolutamente vietato cercare di mantenere fermo il paziente durante la crisi;
  • è bene allontanare dalla persona oggetti pericolosi (occhiali, oggetti acuminati o taglienti) o mobili che potrebbero involontariamente provocare alla persona colpita da crisi traumi o lesioni;
  • non inserire nulla in bocca! farlo potrebbe provocare un danno ancora più grave di quello che si cerca di prevenire;
  • posizionare il paziente su un fianco per impedire che possa soffocare. Posizionandolo su un lato sarà più facile spostargli la lingua ed evitare che possibile vomito o muco possa ostruire la respirazione;
  • limitarsi a sorvegliare il soggetto durante la crisi per evitare che involontariamente faccia del male a sé e agli altri;
  • al termine della crisi lasciare riposare la persona sul fianco: è solito che dopo una crisi il soggetto manifesti sonnolenza.

In caso di crisi prolungate o ripetute potrebbe verificarsi una grave mancanza di ossigeno: in questi casi può ritenersi necessario ricorrere al soccorso medico che valuterà la necessità di sommministrare farmaci di primo soccorso o interverrà ripristinando le funzioni fisiologiche.

Quando la crisi è passata è bene informare immediatamente il pediatra o il medico specialista riferendo l’accaduto nel dettaglio: la data e l'ora della crisi, la sua durata, la parte del corpo coinvolta, il tipo di movimenti o gli altri sintomi presenti, le possibili cause o altri fattori noti.

Epilessia infantile, si guarisce

E' possibile convivere con l'epilessia purché ci si sottoponga alle cure di un neurologo. Tuttavia è bene sapere che i farmaci possono avere degli effetti collaterali, ad esempio un'eccessiva sonnolenza, e che nel 30% dei casi non si riesce a tenerla sotto controllo farmacologicamente. L'opzione chirurgica può rappresentare per qualcuno una valida alternativa, viene asportata la zona del cervello chiamata epilettogena, dove parte la crisi epilettica. Ma non tutti sono candidati all'intervento, che va effettuato solo se l'area da asportare è estremamente circoscritta e non c'è il rischio di causare lesioni neurologiche.

Centri specializzati in epilessia infantile

In Italia tra i principali centri specializzati per la cura dell'epilessia nei bambini c'è l'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. Nel 2015 sono stati trattati chirurgicamente 25 bambini, il 70% dei quali è guarito completamente dalla malattia. E' anche possibile rivolgersi a questo centro per conoscere quali sono i trial e le sperimentazioni cliniche che si stanno portando avanti e alle quali si può partecipare.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.