sindrome dello sfavorito

Sindrome dello Sfavorito

20/01/2022

Quando una mamma scopre di aspettare il secondo figlio, spesso si chiede se sarà in grado di amarlo come ama il primo. In soccorso arrivano i detti delle nonne, secondo le quali quando arriva un secondo bambino, l’amore non si divide ma si moltiplica. E' certamente vero, ma è innegabile che per molti genitori esiste davvero un figlio preferito ed è questa circostanza che può dare origine alla Sindrome dello sfavorito.

Quando un genitore preferisce un figlio ad un altro

Esistono delle preferenze tra figli che non si possono controllare: nonsecondogenito, è una questione di amore, a volte c'è semplicemente più affinità con uno che con l'altro o ci si riconosce maggiormente in uno in particolare. Addirittura, secondo uno studio californiano il 70% dei genitori ha una preferenza per uno dei figli e altri studi hanno suggerito che questa preferenza si trarrebbe in un aumento del quoziente intellettivo.

Normalmente, il figlio prediletto è il primogenito perché è lui che fa scoprire il meraviglioso mondo dell’essere genitori, riceve tutta l’attenzione e la dedizione dei genitori, il che lo rende spesso più intelligenti e più sicuri di sé da grandi rispetto ai secondogeniti.

E’ evidente e necessario che il secondogenito riceva meno attenzioni, che debba dividere il tempo e le coccole dei genitori e che spesso senta di essere il meno prediletto. Attenzione dunque perché esiste una vera e propria "Sindrome dello Sfavorito" individuata dallo studioso Jeffrey Kluger, che provoca ansia, disistima e depressione

La sola percezione di un trattamento sfavorevole è negativa. In questo dunque, il ruolo del genitore è fondamentale: la prima regola è non far sentire un figlio davvero più privilegiato dell´altro.

Ma il cocco di mamma è sempre fortunato?

No anzi. Spesso è su di lui che puntano le maggiori aspirazioni dei genitori, caricandolo di un peso a volte inadeguato che può portare a disagi psicologici soprattutto quando, affacciandosi alla realtà, scoprirà di essere il più bello, il più bravo e il più buono solo per mamma e papà.

Perché un genitore preferisce un figlio ad un altro?

Come spiega la Dr.ssa Rosalba Trabalzin, specialista in Psichiatria, la differenza tra primogeniti e secondogeniti è molto ampia:

  • Il primogenito riceve tutte le attenzioni in modo esclusivo, giovandosi del vis-a-vis ininterrotto con la sua prima figura di riferimento, cioè sua madre, e questo giova al suo sviluppo favorendo un quoziente intellettivo più elevato, un miglior e carattere e anche un fisico in grado di risponde meglio alle avversità che la vita riserva.
  • I secondogeniti dovranno dividere l’affetto genitoriale, esattamente al 50% per tutta la loro vita e quindi riceveranno inevitabilmente meno attenzioni.

Ma preferire vuol dire volere meno bene?

La dottoressa è categorica: la preferenza verso un figlio non corrisponde al voler meno bene agli altri, tutt’altro. Il rapporto tra genitori e figli è troppo complesso per ridurlo ad una scala di valori in cui incasellare le singole qualità e affettività dei figli.

Quali sono gli effetti sul rapporto genitore-figlio?

Un nuovo studio condotto da Alex Jensen ha rivelato che la percezione del favoritismo tra i figli può avere un effetto maggiore su una relazione genitore-figlio di quanto si pensasse in precedenza. In particolare, Jensen ha scoperto che il favoritismo è legato più alle relazioni genitore-figlio dei fratelli più piccoli che a quelle dei fratelli maggiori.

In altre parole se il fratello minore si sente il preferito e i genitori sono d'accordo, la loro relazione si rafforza. Se non si sentono i preferiti e i genitori sono d'accordo, succede il contrario. Sorprendentemente con i fratelli maggiori, che si sentano favoriti o meno, la percezione dei genitori non ha un impatto importante sulla relazione.

  • Quale potrebbe essere il motivo di questa differenza?

Jensen afferma che la colpa è del confronto sociale: un fratello che si confronta con l'altro.

Non è che i primogeniti non si confrontino mai con i loro fratelli, semplicemente non accade così frequentemente nella quotidianità familiare: probabilmente i genitori diranno raramente 'Perché non puoi essere più simile a tuo fratello minore?'

Spiega lo studioso.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.