mononucleosi nei bambini

Mononucleosi nei bambini

06/06/2023

Spesso viene definita 'malattia del bacio', perché il modo più comune per contrarla è attraverso la saliva, e colpisce il 90% della popolazione. Stiamo parlando della mononucleosi infettiva, una malattia causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) della famiglia degli Herpes Virus.Vediamo in che modo si manifesta la mononucleosi nei bambini e cosa dobbiamo sapere.

Mononucleosi nei bambini: sintomi

Come capire se un bambino ha la mononucleosi? I sintomi della mononucleosi sono:

  • febbre,
  • ingrossamento della milza (splenomegalia) e dei linfonodi (linfoadenopatia), soprattutto alle ascelle e all'inguine
  • faringite e infiammazione della gola,
  • affaticamento e debolezza: uno dei sintomi principali della mononucleosi è l'affaticamento e la sensazione di stanchezza costante. Il bambino può sembrare meno energico del solito e avere difficoltà a svolgere le attività quotidiane,
  • nausea,
  • dolori addominali,
  • vomito,
  • cefalea.

In alcuni casi può presentarsi un esantema sparso su tutto il corpo, mentre in altri casi può anche manifestarsi una mononucleosi senza febbre, quindi una forma lieve che viene scambiata per uno stato influenzale.

Incubazione e contagio

Il periodo di incubazione della mononucleosi infettiva, che è una malattia estremamente diffusa soprattutto nella popolazione pediatrica e tra i giovani, è compreso tra le 4 e le 6 settimane nei soggetti adulti; tra i bambini è inferiore ai 15 giorni.

La mononucleosi infettiva si contrae essenzialmente attraverso la saliva (quindi a seguito di un contatto con stoviglie, asciugamani, gocce di saliva, giocattoli o cibo premasticato infetti), ma il contagio può avvenire anche attraverso il sangue, quindi a seguito di interventi chirurgici o di trasfusioni.

In presenza di sintomi sospetti, la mononucleosi infettiva può essere diagnosticata con un esame del sangue che ricerchi gli anticorpi al virus di di Epstein-Barr.

Quanto dura la mononucleosi nei bambini

Il decorso della malattia varia da paziente a paziente, tuttavia è bene ricordare che il processo di guarigione è lungo e va affrontato con la dovuta pazienza. La fase acuta della malattia dura circa 15 giorni, a possono volerci anche settimane perché il paziente si ristabilisca completamente.

Chi ha la mononucleosi deve stare in isolamento?

Mononucleosi nei bambini, cura

Come si cura la mononucleosi ai bambini? La malattia deve fare il suo naturale corso, quindi non esiste una terapia che possa curare la mononucleosi infettiva in modo più efficace o più rapido. Per trattare la sintomatologia - emicranie, febbre o vomito - si possono somministrare farmaci a supporto (ma sempre dopo aver consultato il medico).

Nei casi in cui si presentano complicanze, come ostruzione delle vie aeree, potrà prescrivere i corticosteroidi.

La mononucleosi è pericolosa?

Generalmente la mononucleosi infettiva si risolve spontaneamente senza lasciare strascichi, in rari casi può provocare complicanze a livello ematologico o polmonare, a livello epatico e la rottura della milza (evento comunque estremamente raro ma temibile).

Mononucleosi in gravidanza

Anche se la mononucleosi colpisce soprattutto bambini o giovani, può interessare anche gli adulti. Se presa in gravidanza la mononucleosi non è pericolosa per la mamma o per il feto, tuttavia i sintomi possono essere facilmente confusi con quelli della più pericolosa infezione da Cytomegalovirus e quindi il medico prescriverà molto probabilmente delle analisi del sangue per accertarsi che si tratti proprio di mononucleosi.

Si può riprendere la mononucleosi?

La mononucleosi si ha una sola volta nella vita, tuttavia il virus resta silente nell'organismo. In rari casi il virus può restare attivo anche per lungo tempo e in questo caso si parla di mononucleosi cronica, una anomalia che va indagata con esami del sangue.

Chi ha la mononucleosi deve stare in isolamento?

Si consiglia di restare a casa per evitare la diffusione del virus e il contagio, inoltre la mononucleosi causa una grave stanchezza ed è importante stare a riposo fino alla completa guarigione.

Riferimenti bibliografici

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.