virus respiratorio sinciziale

Virus Respiratorio Sinciziale

27/10/2021

Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è una delle più frequenti cause di disturbi delle vie respiratorie (soprattutto la bronchiolite) nel corso dei primi anni di vita (praticamente la totalità dei bambini che frequentano scuole e asili nido si ammala almeno una volta a causa di questo virus), colpisce i bronchioli e provoca, tra le altre infiammazioni, anche la bronchiolite e la polmonite.

Il Virus Respiratorio Sinciziale è particolarmente resistente e sopravvive facilmente nell’ambiente, quindi bisogna prestare una particolare attenzione all’igiene dei giocattoli e degli ambienti dove il bambino vive.

Il periodo di incubazione dura circa quattro giorni, ma i bambini restano contagiosi per circa dieci giorni.

La bronchiolite

Il virus colpisce provocando un restringimento dei bronchioli (le ultime ramificazioni dei bronchi di un diametro di pochi millimetri) e quindi causando un calo del flusso di aria nei bronchi. Il respiro si fa difficile e ciò provoca asma, dispnea, tosse stizzosa, affanno e accelerazione della frequenza respiratoria.

Quando la bronchiolite è in atto nei bambini può manifestarsi anche con una colorazione bluastra (cianosi) delle labbra e della pelle attorno alla bocca e con i classici rientramenti del torace in fase di inspirazione, causati dalla grande difficoltà che il bambino ha a respirare. In alcuni casi la bronchiolite può portare anche a insonnia, vomito e può, dopo qualche giorno, creare uno stato di malessere nel bambino talmente evidente da richiedere un ricovero in ospedale.

Il Virus Respiratorio Sinciziale colpisce soprattutto durante i mesi invernali e in particolar modo i neonati entro il primo mese di vita. La gravità dell’infiammazione è tanto più seria quanto più piccolo è il bambino, per questo la brochiolite rappresenta una malattia da tenere in seria considerazione nel neonato e va segnalata immediatamente al pediatra al primo manifestarsi dei sintomi.

I sintomi

La malattia si manifesta con sintomi simili a quelli dell'influenza:

  • Raffreddore e febbre
  • tosse e respiro sibilante per circa la metà dei bambini;
  • nei piccoli con meno di 6 mesi il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea).

Il vaccino contro il Virus Respiratorio Sinciziale

Esiste un anticorpo monoclonale che si dimostra efficace contro questo virus ma la sua somministrazione non è raccomandata su tutti i bambini. Nello specifico, le linee guida della Società di Neonatologia Italiana indicano che la profilassi anti VRS è raccomandata nel periodo autunno-inverno solo sui neonati e bambini fino a due anni età affetti da displasia broncopolmonare; sui prematuri nati tra la 28sima e la 32sima settimana fino a sei mesi di vita e fino a un anno per quei bambini che mostrano rischi addizionali per quanto riguarda; sui prematuri nati tra la 32sima e la 35sima settimana la somministrazione è a discrezione del pediatra e comunque limitata solo alla stagione fredda.

Virus Respiratorio Sinciziale, vaccino in gravidanza

 

Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha sperimentato l'efficacia di un vaccino somministrato alla mamma nell’ultimo trimestre di gravidanza. La ricerca ha arruolato circa 400 donne incinte che sono state sottoposte alla vaccinazione tra la 24a e la 36a settimana di gravidanza.

I risultati dello studio hanno mostrato non solo che il vaccino è sicuro per mamma e bimbo, ma anche che sia nel sangue delle donne sia in quello estratto dal cordone ombelicale dei piccoli appena nati erano presenti alti livelli di anticorpi neutralizzanti contro il virus. Inoltre è emerso che solo 3 neonati su 405 hanno contratto il virus respiratorio sinciziale (con un solo caso severo), contro 5 infezioni (di cui 3 severe) del gruppo di controllo composto da 103 bambini.

In conclusione, il vaccino somministrato alla mamma in gravidanza ridurebbe dell’84,7% il rischio di infezione nei neonati e del 91,5% il rischio di forme severe di malattia.

Come si cura la bronchiolite

La terapia casalinga prevede generalmente l’uso di broncodilatatori con aerosol o una terapia cortisonica inalatoria nei casi più seri. In ospedale viene attuata una terapia a base di antivirali, soluzione salina e ossigeno.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.