allergie nei bambini e sport

Allergie nei bambini e sport

05/04/2017

Il bambino è allergico, potrà fare sport? La domanda coglie un gran numero di genitori di bambini affetti da allergie e in particolare da asma bronchiale allergica. I pediatri e i medici dello sport non hanno dubbi: non c’è motivo per cui i bambini che soffrono di asma e allergie non possa fare sport.

E’ vero che lo sforzo fisico e particolari condizioni climatiche possono favorire il manifestarsi di crisi asmatiche ma se si seguono alcuni accorgimenti e si sceglie lo sport giusto, il bambino potrà comunque cimentarsi nell’esercizio fisico.

Allergia e sport

Non è raro che a seguito di uno sforzo fisico si manifesti una crisi asmatica. In gergo si chiama 'asma da sforzo' e i sintomi sono quelli tipici di un attacco d’asma (tosse, respiro affannato e sibilante) e può verificarsi anche in altri momenti della giornata a seguito di un eccessivo sforzo (una salita fatta a piedi, una corsa per giocare). In genere il broncospasmo si risolve spontaneamente dopo essere stati a riposo oppure con un broncodilatatore.

Reazione allergica dopo lo sforzo fisico, perchè?

I bronchi degli asmatici sono infiammati (flogosi) e quando si verifica l’aumento della frequenza respiratoria o una riduzione del calore e di umidità all’interno dei bronchi, essi reagiscono riducendo il lume e aumentando la resistenza dell’aria.

Antistaminici e allenamento

Esistono numerosi farmaci che, solo dietro stretto controllo dello specialista, possono prevenire l’asma da sforzo nei bambini. Farmaci antiasmatici di fondo aiutano ad evitare il manifestarsi della crisi; gli antiasmatici sintomatici vanno assunti al manifestarsi dei primi sintomi.

Tenendo sotto controllo la malattia con una efficace e regolare terapia farmacologica è possibile limitare l’insorgenza dell’asma da sforzo.

In alcuni casi il medico potrà prescrivere un farmaco di premedicazione, da assumere, cioè, prima di iniziare l’attività sportiva:

  • beta2 -agonisti a breve durata - che vanno assunti 15 -30 minuti prima dell’attività fisica e la cui protezione dura circa due ore,
  • beta2-agonisti inalatori a lunga durata che vanno assunti mezz’ora prima dell’inizio dell’attività sportiva e la cui efficaci dura fino a 12 ore.

E’ altresì importante che il bambino faccia una adeguata attività di preriscaldamento caratterizzato dall’alternanza di scatti brevi e di periodo di riposo attivo. Un esercizio che va eseguito sotto la guida di personale esperto.

Per gli allergici, inoltre, può essere utile assumere un antistaminico prima dell'attività sportiva

Asma, sport consigliati

In generale sono sconsigliati tutte quelle discipline che rendono difficile o impossibile un' immediata interruzione o pronto soccorso in caso di crisi asmatica: deltaplano, paracadutismo, alpinismo, sport motoristici e immersioni.

Gli sport meglio tollerati dagli asmatici sono

  • il nuoto
  • la pallavolo 
  • la marcia che richiede un esercizio regolare.

I bambini asmatici possono fare nuoto?

I bambini che frequentano le piscine con cloro vanno soggetti con maggiore frequenza all’asma?

In realtà sembra di no. Almeno stando ai risultati di uno studio condotto su circa seimila bambini e pubblicato sull’ultimo numero dell’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

I bambini sono stati seguiti dalla nascita fino ai 10 anni e sono stati effettuati numerosi test per valutare lo stato di salute delle vie respiratorie. Così i ricercatori hanno potuto concludere che frequentare con regolarità le piscine clorate non aumenta il rischio di sviluppare allergie o asma. Tutt’altro: i bambini che vanno in piscina mostrerebbero una migliore funzionalità respiratoria e una riduzione dei sintomi tipici delle crisi respiratorie. Un beneficio evidente soprattutto sui bambini asmatici.

Ciò che più conta, spiegano gli esperti, non è il cloro in sé ma il connubio tra il cloro e le altre sostanze che si depositano nell’acqua e che possono provocare una ipersensibilità dei bronchi, per questo giocano un ruolo importante anche:

  • la manutenzione della piscina,
  • la quantità di cloro presente in acqua,
  • lo stato di aerazione dell’ambiente della piscina
  • la durata dell’esposizione al cloro, probabilmente i bambini asmatici che praticano nuoto agonistico possono essere maggiormente esposti a un rischio.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.