il nuoto per i bambini

Il nuoto per i bambini

23/11/2017

I bambini e l’acqua: un rapporto che può essere innatamente spontaneo e intimo oppure difficile e che va costruito piano piano, con pazienza. I bambini mostrano sin da piccolissimi quale sia la loro intesa con l’acqua: quando fanno i primi bagnetti alcuni neonati sono rilassati e tranquilli, altri insofferenti e irritati. Ad ogni modo è possibile, e auspicabile, favorire l’instaurarsi di una buona relazione tra il bambino e l’acqua affinché il piccolo impari a sentirsi a proprio agio in acqua, sviluppi una certa abilità nel galleggiamento e, successivamente, si renda indipendente imparando a nuotare.

Aiutare i bambini a familiarizzare con l’acqua significa garantirgli un legame duraturo che offre opportunità di divertimento, rilassamento, una crescita più armoniosa, una maggiore agilità fisica, un naturale e significativo allenamento della respirazione e del sistema cardiopolmonare.

Corsi di acquaticità per i neonati

La vita inizia in acqua. Il feto cresce in un ambiente ovattato, caldo e liquido. Ricreare quelle sensazioni dopo la nascita è davvero difficile, ma si può tentare di non fargli perdere del tutto il 'senso dell’acqua' che era così sviluppato durante la gravidanza.

Esistono ormai numerosi in ogni città i corsi di acquaticità per neonati. Si svolgono in una vasca di piccole dimensioni, dove il livello  dell’acqua arriva ai fianchi di un adulto, ad una temperatura dell’acqua di 30-32 gradi. I neonati e le loro mamme sono seguiti da un istruttore che illustra alle mamme come muoversi e come far muovere il piccolo in acqua favorendo la sua naturale propensione all’acquaticità. I piccoli, al termine del corso, saranno capaci di andare sott’acqua con grande naturalezza.

Corsi di nuoto per bambini

Il nuoto è uno sport spesso consigliato dai pediatri: rafforza l’apparato muscolo-scheletrico, allena cuore e polmoni, favorisce uno sviluppo armonico del corpo, previene scoliosi e altre distorsioni della colonna vertebrale. Inoltre è uno degli sport più completi che esistano: nuotare nei 4 stili mette in gioco quasi tutti i muscoli.

Il nuoto è caratterizzato da 4 stili: farfalla, stile libero, dorso e rana.

Per i primi tempi l’attività consiste in semplici movimenti in acqua per far sì che il piccolo familiarizzi con l’acqua e magari impari a stare a galla. Queste prime attività vengono fatte con la presenza di un istruttore in acqua con i bambini, in modo da dar loro sicurezza e tranquillità. Successivamente si introducono tavolette e tubi galleggianti e poi si passa all’insegnamento dei vari stili dal dorso alla farfalla.

Come ridurre il rischio di malanni?

Passare dalla temperatura esterna, certamente rigida durante l’inverno, a quella caldo-umida delle piscine e viceversa può aumentare il rischio di malattie da raffreddamento. Per questo è bene seguire qualche accorgimento quando si accompagnano i bambini in piscina:

  • quando il piccolo esce dalla piscina fargli una doccia con acqua calda e asciugarlo rapidamente e con grande attenzione: bisogna asciugare con cura le pieghette dell’inguine, le ascelle e lo spazio tra le dita dei piedi;
  • bisogna asciugare i capelli e insistere sulle orecchie;
  • quando il piccolo è asciutto e vestito è bene lascargli fare una merenda nel bar della struttura o nell’ingresso: questa attesa farà sì che il corpo si abitui alla temperatura esterna e non vada incontro a un colpo di freddo quando uscirà all’aperto.
  • prima di uscire all’aperto coprirlo perfettamente con cappotto, cappello (che copra le orecchie) e sciarpa.

Nuoto per bambini, i consigli dei pediatri

I pediatri della Società Italiana di Pediatri Preventiva e Sociale (SIPPS) hanno, quindi, elaborato un breve vademecum per i bambini in piscina. Vediamo i consigli:

  • Innanzitutto particolare cura nella scelta della struttura. Non è importante tener conto solo della distanza da casa e dell’accessibilità, ma anche dell’igiene e della qualità degli ambienti.
  • Gli istruttori devono essere qualificati e in possesso di certificazioni.
  • Lo sbalzo termico tra un ambiente e l’altro deve essere limitato al minimo: negli spogliatoi non deve fare freddo e l’acqua della piscina deve avere una temperatura che oscilla tra i 28 e i 30 gradi.
  • Attenzione a non immergersi prima di due o tre ore dall’ultimo pasto: è l’unico modo per evitare il rischio di congestioni.
  • E’ bene immergersi con cautela, mai quando si è sudati, e bagnandosi poco a poco.
  • E’ importante che i bambini indossino sempre le ciabatte, si facciano la doccia prima e dopo l’immersione.
  • Impedite ai bambini di correre nella struttura (il pavimento è spesso bagnato e possono farsi male).
  • Assicuratevi che il personale sia sufficiente a bordo vasca per evitare che i bambini si tuffino in zone dove l’acqua è troppo alta o corrano lungo la vasca.
capriati bw square
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.