acido folico in gravidanza

Acido folico in gravidanza

25/10/2019

L’acido folico in gravidanza è indispensabile per la salute della mamma, ma soprattutto per il corretto sviluppo del feto e previene le malformazioni del tubo neurale, come la spina bifida.

Come si legge sul sito progettato dal Centro Nazionale Malattie Rare - CNMR dell’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del Network Italiano Promozione Acido Folico:

Con il termine folati si indicano i composti naturalmente presenti negli alimenti, mentre il termine acido folico (acido monopteroliglutammico o pterolimonoglutammico) è riferito alla molecola di sintesi chimica presente nei supplementi vitaminici e negli alimenti fortificati. I termini quindi, anche se spesso utilizzati come sinonimi, non vanno confusi: oltre che per la formula chimica folati e acido folico si differenziano per la diversa stabilità e biodisponibilità all’assorbimento. I folati devono essere necessariamente introdotti attraverso l’alimentazione, in quanto il nostro organismo non riesce a produrli, poiché le quantità prodotte dalla flora batterica intestinale sono generalmente molto scarse e non riescono a coprire i fabbisogni.

Acido folico quando assumerlo

La vitamina B9, o meglio l’acido folico, è presente in molti degli elementi tipici della nostra dieta mediterranea, come le verdure a foglia verde o i legumi e la frutta, ma in gravidanza è necessario assumere un integratore per raggiungere la quantità di 0,4 milligrammi al giorno raccomandati dagli esperti per prevenire le malformazioni del sistema nervoso centrale.

Siccome la donna scopre di essere incinta intorno alla quinta settimana e lo sviluppo delle strutture embrionali dalle quali si formeranno cervello e midollo spinale parte bei primi 28 giorni dopo il concepimento, gli esperti raccomandano di assumere l’acido folico ben prima del concepimento. Da qui l’invito ad integrare la propria alimentazione con acido folico per tutte le donne che stanno programmando una gravidanza.

Acido folico prima della gravidanza

Negli ultimi anni è aumentato il numero di donne che assumono acido folico in modo corretto (le indicazioni sono di 0,4 mg al giorno): l’ultimo studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, mostra che nel 2011 una percentuale tra il 20 e il 30% delle donne assumono correttamente l’acido folico nel periodo peri-concezionale (in quell’intervallo di tempo, cioè, che va da circa un mese prima del concepimento alla fine del primo trimestre di gravidanza). Nel 2004 non si superava il 4%. Resta comunque un dato insufficiente e per questo è necessario sensibilizzare sempre di più le donne che programmano una gravidanza o che sono in dolce attesa circa l’importanza dell’acido folico.

Numerosi studi scientifici condotti in molti paesi hanno dimostrato che il regolare uso di acido folico, avviato ancor prima del concepimento, riduce il rischio di sviluppare gravi malformazioni congenite come i Difetti del Tubo Neurale (DTN) con una riduzione del rischio fino al 70%.

La supplementazione di acido folico, inoltre, riduce inoltre del 20% il rischio di sviluppare altri difetti congeniti, come le cardiopatie congenite e le labio-palatoschisi.

La SIN spiega che l’assunzione di alimenti fortificati con acido folico, come le farine di cereali, di cui è accertata e documentata la funzione di prevenzione della patologia, è stata introdotta per la prima volta nel 1998 negli Stati Uniti. Nei paesi dove la legge prevede la fortificazione obbligatoria, i Difetti del Tubo Neurale hanno avuto un calo tra il 16% e il 58%, dati confermati di recente dal Governo inglese in occasione dell’avvio di una consultazione pubblica sulla fortificazione obbligatoria con acido folico. Secondo “The National Diet and Nutrition Survey” si stima che nel Regno Unito il 90% delle donne di età compresa tra 16 e 49 anni abbia una percentuale di folati al di sotto del livello raccomandato per ridurre il rischio di una gravidanza affetta da NTD.

L’Italia potrebbe essere il primo paese europeo a dotarsi di una norma che renda obbligatoria l’assunzione di alimenti fortificati, oggi una prassi adottata in oltre 80 stati fra cui USA, Australia e Canada, ma ancora da nessuno nel nostro continente. La SIN si farà promotrice, insieme agli altri soggetti interessati, di un Disegno di legge per rendere la fortificazione degli alimenti obbligatoria

afferma il Prof. Fabio Mosca, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN),

L'acido folico aiuta a rimanere incinta?

A questa domanda non possiamo rispondere affermativamente, perché l'acido folico non serve ad aumentare le probabilità di rimanere incinta, ma certamente tutte le donne che stanno pensando ad una gravidanza o la stanno cercando dovrebbero iniziare ad assumerlo per i motivi citati sopra: l'acido folico previene alcune gravi malformazioni fetali congenite, come la spina bifida.

Tuttavia alcuni studi hanno analizzato in che modo la corretta assunzione dell'acido folico possa essere utile anche per i futuri papà.

Uno studio della McGill University, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto con i topolini hanno infatti permesso di scoprire che un deficit nei folati paterni aumentava di circa il 30 per cento i difetti alla nascita, di vario tipo, rispetto a quelli dei cuccioli con padri che avevano acido folico a livelli sufficienti.

Secondo gli scienziati, le regioni dell'epigenoma dello sperma sono molto sensibili alla dieta ed esse vanno a incidere sulla cosiddetta mappa epigenomica che influenza lo sviluppo, il metabolismo e le malattie nella prole, sul lungo termine.

Acido folico in gravidanza, dosaggio

Gli esperti italiani e statunitensi indicano in 400 microgrammi al giorno la dose ottimale. Difficile assumerla attraverso i soli alimenti, quindi è indispensabile prendere un integratore.

Basterebbe assumere l’acido folico a 400mcg, tra l’altro farmaco di fascia A, per un periodo più lungo rispetto ai soli mesi iniziali della gravidanza, per contrastare i difetti del tubo neurale nei nascituri: una soluzione possibile potrebbe essere quella di incentivare l’assunzione di tale vitamina nel periodo in cui la donna inizia ad essere sessualmente attiva, senza utilizzare una contraccezione sicura

dichiara Maria Pia Pisoni, rappresentante dell’ASBIN (Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda) e specialista in Ostetricia e Ginecologia con Alta Specialità nelle patologie dei difetti del tubo neurale materno-fetale presso l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda.

Gli esperti, quindi, concordano:

è sufficiente prescrivere alla donna nel periodo fertile 400mcg di acido folico al giorno per ridurre del 72% il rischio di difetti del tubo neurale. Anche altre malformazioni come cardiopatie e labbro leporino potrebbero essere prevenute. Inoltre alcuni studi suggeriscono anche una riduzione del rischio di prematurità, di basso peso neonatale, di autismo e di ritardo del linguaggio

Acido folico da 5 mg

Se il dosaggio consigliato prima del concepimento e nei primi mesi di gravidanza è di 400 mg, la quota aumenta un po' (fino anche a 5,0 mg al giorno) per le donne che hanno riconosciuti fattori di rischio per DTN e altre malformazioni suscettibili di riduzione del rischio con acido folico (es. precedente gravidanza esitata in DTN, anamnesi familiare positiva per malformazioni, diabete insulino-dipendente, epilessia).

Acido folico in gravidanza, per quanto tempo

Come detto, bisognerebbe iniziare a prendere un supplemento di acido folico ben prima dell’inizio della gravidanza. Non appena si decide di provare ad avere un bambino la donna dovrebbe cominciare ad assumere acido folico, perché la mancata chiusura del tubo neurale avviene nelle primissime settimane di gravidanza, quando la donna non sa ancora di essere incinta.

Ma fino a quando prendere l'acido folico? Molti ginecologi consigliano, poi, di continuare ad assumerlo per tutta la gravidanza, altri ne prevedono la sospensione dopo il primo trimestre, quando ormai il tubo neurale si sarà chiuso. Tuttavia spesso le future mamme assumono per l'intera durata della gravidanza un integratore multivitaminico che contiene anche acido folico.

Acido folico in gravidanza, quale prendere?

Sarà il ginecologo a consigliare un integratore adeguato alle esigenze della donna in attesa. Spesso si preferisce prescrivere un multivitaminico, quindi un supplemento completo per la gravidanza che contenga tutte le vitamine e i minerali necessari all'organismo della futura mamma, compreso l'acido folico. Ma esistono anche in farmacia degli integratori di solo acido folico che non costano nulla: proprio a conferma dell’importanza dell’acido folico l’Agenzia Italiana del farmaco lo ha inserito nell’elenco dei farmaci completamente rimborsabili. E’ sufficiente la prescrizione del proprio medico.

Acido folico in gravidanza, cosa mangiare?

La nutrizionista Stefania Ruggeri, ricercatore dell'ex Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) e Massimo Ogliotti, chef Alma, hanno pensato di realizzare un breve ricettario proponendo pietanze ricche di acido folico.

Ma quali sono questi piatti della salute, utili per le donne in età fertile?

  • Sformatino di zucca in foglia di verza con cavoletti di Bruxelles e broccoli alla scorza d’arancia e noci.
  • Zuppetta di gamberi, fagioli risina di Spello e pasta di mais.
  • Trancetto di merluzzo con carciofi ai pinoli ed olive taggiasche con mirepois di peperoni e dadolini di mela granny smith.

Si tratta di ricette costituite da alimenti di stagione, ricchissimi di acido folico, conditi con olio extravergine, che garantisce un giusto apporto di acidi grassi monoinsaturi e vitamine ad azione antiossidante, e cotti con metodi non violenti, per assicurare il massimo del valore nutrizionale degli ingredienti.

guida all acido folico

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.