risvegli notturni nei bambini perche capitano

Risvegli notturni nei bambini: perché capitano?

Sappiamo tutti che è normale che i bambini piccoli si sveglino di notte. Tuttavia, alcuni bambini si svegliano davvero troppo spesso o rimangono svegli per periodi di tempo insolitamente lunghi durante la notte. Quali sono le cause dei risvegli notturni nei bambini e quando sono fisiologici?

Il sonno dei bambini

I neonati hanno un sonno molto disturbato, agitato e a volte molto leggero. E' del tutto normale che il nostro piccolo alterni stati di sonno profondo a fasi di sonno leggero, quasi di 'dormiveglia', in cui borbotta, grugnisce, addirittura sembra che pianga. I bambini passano da una fase all’altra del sonno, da quello più leggero a quello più profondo, ogni due ore e mezzo circa e in queste fase di passaggio possono risvegliarsi.

Perché si sveglia durante la notte?

Come abbiamo detto il sonno dei bambini piccoli è decisamente instabile, passa da una fase di sonno profondo ad una di sonno più leggero molto rapidamente ad intervalli brevi e nelle fasi di sonno leggero è facile che il bambino si svegli. Non è detto che si metta a piangere, spesso riesce ad addormentarsi da solo. Anzi, la soluzione per affrontare i risvegli notturni è proprio questa: abituare il bambino a riaddomentarsi.

Insomma, brevi risvegli tra i cicli del sonno sono essenziali per la nostra sopravvivenza, sono quindi fisiologici: nessun bambino dorme tutta la notte, ma alcuni bambini raggiungono lo stadio in cui possono riaddormentarsi senza disturbare il sonno dei genitori. 

E' difficile riuscire ad evitare i risvegli notturni nei bambini, tuttavia possiamo fare qualcosa per evitare che disturbi il nostro sonno.

Spesso aiutiamo intenzionalmente o meno nostro figlio ad addormentarsi. Una volta che diventa dipendente da questo aiuto, questo diventa un'associazione, cioè un'abitudine che sembra essere indispensabile. Un neonato o un bambino che fa affidamento sull'aiuto di un genitore per addormentarsi può anche fare affidamento sullo stesso aiuto per tornare a dormire quando si sveglia tra i cicli del sonno durante la notte.

Come assicurare un sonno tranquillo ai bambini

Alcuni fattori possono compromettere il benessere del bambino e danneggiare la qualità del sonno:

  • stabilire una routine serale fissando un orario consono per la nanna;
  • ridurre l'intensità delle luci, le attività fisiche, il gioco attivo e attenuare i rumori mezz'ora prima di coricarsi;
  • assicurarsi che la temperatura della camera dove il bambino dorme sia confortevole e non mettere pigiami troppo pesanti;

Disturbi del sonno nei bambini: il pavor

Si stima che un bimbo su quattro, fino a 3 anni, soffre di disturbi del sonno. Il pavor nocturnus (terrore notturno) ed è un disturbo del sonno che si presenta generalmente per la prima volta intorno ai 3 anni e si manifesta nei primi 90 minuti di sonno. Il bambino si sveglia bruscamente, piange, urla, si dibatte, è tachicardico e sudato e ha i muscoli irrigiditi. Tuttavia non è sveglio e se proviamo a parlare con lui non risponde agli stimoli.

Il pavor è un disturbo del gruppo delle parasonnie e va gestito semplicemente stando vicino al bambino aspettando che passi.

Quando preoccuparsi

Qualsiasi malattia può provocare risvegli notturni più frequenti. Comprensibilmente, i bambini chiedono di essere confortati dai genitori quando sono malati. Le condizioni mediche più comuni che possono provocare frequenti risvegli notturni possono includere:

  • Apnea ostruttiva del sonno, a causa delle adenoidi ingrossate.
  • Asma, può causare difficoltà respiratorie, come respiro sibilante e tosse notturna.
  • Infezioni del tratto urinario,
  • Raffreddore o influenza, con congestione nasale o tosse che può disturbare il sonno.
  • Reflusso gastroesofageo che causa bruciore allo stomaco.
  • Dermatite che causa prurito.
  • Epilessia, possono verificarsi convulsioni minori quando ci si addormenta o si sveglia.

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.