quanto conta un abbraccio per i malati di cancro

Quanto conta un abbraccio per i malati di cancro

Mi chiamo Anna, ho 36 anni e ho scoperto di avere il linfoma per pura casualità, quando ne avevo 26.

Completamente asintomatica, sono stata strappata alla mia vita, alla mia quotidianità, alla leggerezza dei miei anni e catapultata in un modo fatto di ospedali, camici bianchi e camere sterili.

Linfoma di hodgkin stadio III B con localizzazione al mediastino, al fegato e alla milza: mi sono sottoposta a 6 cicli di chemioterapia ABVD, 12 dosi durante le quali ho perso forze, forme, persone, capelli, speranze.

Un anno dopo, con una pet che annunciava la remissione completa, piano piano mi sono riaffacciata alla vita e, a passi piccolissimi, me la sono ripresa tutta e anche di più.

Due anni dopo l'ultima somministrazione di chemio, a dispetto della malattia e contro ogni aspettativa medica, ho dato alla luce una splendida bambina. La mia Vittoria. Appena 10 giorni dopo il parto, quando avrei dovuto occuparmi solo di pannolini, latte e biberon scopro di dover combattere ancora contro il sig cancro: carcinoma tiroideo con metastasi estese.

"Si ricomincia" mi ha detto l'oncologo mentre tenevo in braccio una bambina di appena 4 kg. E così è stato: ho ricominciato e per la seconda volta, HO VINTO IO. Per la seconda volta sono tornata alla mia vita, al mio lavoro alla piccola Vittoria.

Poi, 5 anni fa, ho incontrato i “Linfoamici” per la prima volta, in una delle piazze più belle di Roma; da quell’abbraccio è nato tutto questo.

La storia

Aiutare e sostenere i pazienti malati di linfoma e le loro famiglie, diffondere l'importanza delle donazioni di midollo osseo e sangue, far capire a quante più persone possibili che "il cancro non è contagioso l'amore sì": sono questi gli obiettivi delle attività di Linfoamici onlus, l'associazione che da anni si occupa di portare un sorriso in corsia e di promuovere il grande potere dell'abbraccio.

Per i volontari di Linfoamici ogni occasione è utile per distribuire i FREE HUGS (abbracci gratis), ma sono tanti i progetti che vedono coinvolta l'associazione in prima linea.

Grazie al progetto Sorrisi in corsia, la mascotte dell'associazione, Super Hugs, porta abbracci e sorrisi ai bambini dei reparti di Oncoematologia pediatrica.

superhugs

Per provare ad alleggerire il tempo in cui il malato è costretto a rimanere confinato tra le quattro mura di un ospedale, Linfoamici ha donato agli ospedali che ne hanno fatto richiesta tablet per i reparti di degenza protetta dei Centri di Trapianto di Midollo Osseo; lettori DVD e film ai reparti di Oncoematologia Pediatrica; Teenzone con tv, playstation, video giochi, film, giochi da tavolo, libri per adolescenti e bambini ricoverati in oncoematologia pediatrica; ma anche sedie a rotelle, cyclette, pompe siringhe ad infusione.

La testimonianza

Dopo che hai avuto il cancro, dopo che hai guardato dritto negli occhi un medico mentre ti dice che non sa se sopravviverai, dopo che hai trovato il coraggio di aprire da sola, la busta dove c'è il tuo referto TAC e dopo che ti sei guardato allo specchio senza riconoscerti per mesi e mesi e mesi puoi scegliere due cose:

  • tornare alla vita che ti è stata, per la seconda volta, donata vivendola al massimo e facendo finta che sia stato tutto solo un brutto sogno;
  • decidere di voler dare un senso, al dolore e la paura, Dovesse anche costare di riviverlo un po’ ogni volta: perché quello che adesso costa a me, non è nulla in confronto alla speranza, al conforto, alla testimonianza che riesco a dare a chi, oggi, non ha che questo

Anna Milici - Presidente Linfoamici onlus