come riconoscere i maltrattamenti sui bambini

Come riconoscere i maltrattamenti sui bambini

Un'indagine condotta da Terre des Hommes e CISMAI qualche tempo fa ha mostrato che quasi centomila bambini italiani siano vittime di abusi e maltrattamenti, in pratica lo 0,98% della popolazione minorenne, in maggioranza femmine. E gli esperti sono certi che questa sia solo la punta dell'iceberg: i casi non emersi sarebbero almeno venti volte di più.

In sostanza un bambino su 100 necessita dell’intervento dei Servizi Sociali perché vittima di maltrattamenti.
L’argomento è quello di cui nessuno vorrebbe mai parlare, ma purtroppo l’abuso infantile tra le mura domestiche ha numeri spaventosi. I servizi sociali seguono circa 100.000 casi all’anno e si ritiene che esistano altri 700.000 casi non denunciati.

Ma quali sono i maltrattamenti più frequenti?

La trascuratezza materiale e/o affettiva è la tipologia principale di maltrattamento (52,7%), seguita da:

  • violenza assistita (16,6%),
  • maltrattamento psicologico (12,8),
  • abuso sessuale (6,7%),
  • patologia delle cure (6,1%)
  • maltrattamento fisico (4,8%).

Quali sono i segnali degli abusi sui minori

Le statistiche parlano chiaro: molto spesso, l’orco è la madre. Spesso si tratta di bambini di 4-6 anni ed in particolare di bambine.

I bambini vittime di abusi, incapaci di denunciare il proprio genitore, lanciano inconsciamente segnali sperando che qualcuno li afferri:

  • svogliatezza,
  • paura,
  • demotivazione,
  • aggressività immotivata,

sono segnali che parlano, che urlano ancora più forte dei lividi, dei tagli, delle strane bruciature.

A coglierli sono principalmente i pediatri.

Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidoss) il 43% dei pediatri ha segnalato almeno una volta un abuso o un maltrattamento a danno di minore ai servizi sociali.

Ma la formazione fornita ai pediatri per individuare queste situazioni gravi o quelle definite 'a rischio' spesso è scarsa, tanto che il 20% di loro dichiara di non aver segnalato un abuso sospettato perché timoroso di sbagliare non avendo gli strumenti necessari per valutare. La scarsa conoscenza delle leggi relative al maltrattamenti su minori che crea timore sulle eventuali conseguenze di denunce per sospetti che magari in seguito non verranno confermati, è solo un esempio.

In realtà sono proprio i pediatri, che per primi si trovano davanti a bambini con comportamenti strani (iperattivi o al contrario troppo svogliati e demotivati) o con 'lesioni strane' dovute a cadute un po’ troppo frequenti, lividi e ferite, o bambini evidentemente malnutriti, a chiedere a voce alta corsi di aggiornamento, aggiornamenti sui casi da loro segnalati, pubblicazioni sul tema, assistenza in caso di dubbio.

Le conseguenze degli abusi vissuti nell'infanzia

Due gli studi che voglio proporvi.

Il primo, condotto dai ricercatori del Children’s Hospital di Boston e dell’Università del Minnesota su 206 bambini monitorati dalla nascita fino all’ottavo compleanno ha concluso che lo sviluppo intellettivo del bambino può essere compromesso a seguito di un trauma emotivo o fisico vissuto nei primi anni di vita.

Gli studiosi hanno eseguito periodicamente alcuni test, sia a casa che in laboratorio, per valutare il rapporto tra mamma e figlio e per controllare i dati medici di entrambi. A 2 anni, 5 anni e 8 anni sono stati condotti alcuni test sui bambini per valutare lo sviluppo intellettivo e sono stati, infine, classificati in base anche all’età eventuali abusi o maltrattamenti subiti dai piccoli partecipanti.

Risultato: i bambini che avevano subito maltrattamenti o erano stati testimoni di maltrattamenti ed episodi di violenza contro la mamma totalizzavano i punteggi più bassi ai test cognitivi, indipendentemente da altri fattori che potevano influenzare il quoziente intellettivo (peso alla nascita, QI della mamma, qualità degli stimoli in famiglia e complicazioni durante il parto).

Come spiegato sul Journal of Epidemiology e Community Health, un bambino su tre aveva subito maltrattamenti o aveva assistito a violenze sulla mamma nei primi 5 anni di vita e, stando alle evidenze, gli effetti negativi sullo sviluppo intellettivo erano tanto più evidenti in questi piccoli che avevano vissuto queste esperienze terribili nei primi due anni di vita. Ciò dimostra, precisano gli studiosi, che ciò che accade nella primissima infanzia può avere ripercussioni per il resto della vita.

Il secondo studio ha analizzato gli effetti di abusi nell'infanzia su lungo periodo.

Alcuni studiosi dell’Università di Manitoba hanno esaminato circa 3500 adulti escludendo quelli che avevano subito maltrattamenti e prendendo in considerazione solo quelli che erano stati educati con schiaffi e spinte.

Dai risultati è emerso che queste persone erano maggiormente inclini a soffrire di ansia e depressione, ma anche a sviluppare disturbi della personalità e ad abusare di alcol e droga.

Lo studio è stato pubblicato su Pediatrics.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.