Leggiamo spesso notizie contrastanti sui sintomi del nuovo Coronavirus. Sappiamo che dobbiamo prestare attenzione a febbre, tosse, affezioni delle vie respiratorie, congiuntivite. Ma in vista dell'inverno e del diffondersi di virus influenzali e parainfluenzali e con l'arrivo dell'epidemia di influenza stagionale, come faremo a sospettare un caso di positività e come possiamo distinguere i sintomi COVID nei bambini da quelli di una normale influenza?
In linea generale I sintomi di COVID-19 sono:
Gli esperti sono concordi nel ritenere che anche la perdita di olfatto e gusto sia uno dei più diffusi sintomi di infezione da Coronavirus.
Gli studi confermano che la carica virale nei bambini è generalmente più bassa e i casi di bimbi ricoverati o addirittura finiti in terapia intensiva sono più rari rispetto a quelli registrati nella popolazione adulta. I sintomi COVID nei bambini sono, secondo i pediatri sono:
Anche nei più piccoli può manifestarsi un'anomalia nella percezione del gusto dolce e salato e nell'olfatto, ma spesso, soprattutto con i piccolissimi, è difficile far emergere questo aspetto.
Nello studio di Dong et al. i sintomi più comunemente evidenziati nei bambini sono la tosse (48,5%) e la faringite (46,2%).
Quando il bimbo ha sintomi lievi come un colpo di tosse o il naso che cola, non bisogna preoccuparsi. Quando invece iniziano ad essere più 'impegnativì è giusto interpellare il pediatra. È importante evitare di mandare i bimbi a scuola se non stanno bene e bisogna tornare a seguire la vecchia regola della convalescenza. Se è stata una banale influenza è meglio che stiano a casa un giorno in più senza febbre
spiega il presidente Sip, Alberto Villani.
Il Ministero della Salute e i pediatri sottolineano l'importanza di vaccinare i bambini contro l'influenza stagionale. Quest'anno più che mai. Questo permetterà, infatti, di fare una diagnosi più precisa e rapida di un eventuale sospetta infezione di COVID-19 e la richiesta di un tampone. Se il bambino ammalato è stato vaccinato dall'influenza il sospetto che abbia contratto il virus sarà più evidente.
Durante il picco dell'epidemia si sono registrati 150 casi di sospetta sindrome di Kawasaki nei bambini. Si tratta di una grave malattia infiammatoria che interessa il sistema vascolare e altri organi. Ma in realtà uno studio appena pubblicato su Cell e condotto dall'Ospedale Bambin Gesù di Roma ha scoperto che non si tratta di Kawasaki ma di un sintomo proprio dell'infezione da nuovo Coronavirus nei bambini.
Questa condizione è stata chiamata Sindrome da Infiammazione Multisistemica associata al Covid (Mis-C) ed è comunque rara: in comune con la sindrome di Kawasaki ci sono senza dubbio delle manifestazioni simili, ma le caratteristiche immunologiche delle due patologie sono differenti.
La Mis-C si presenta con vasculite, cioè un'infiammazione dei vasi sanguigni, problemi cardiaci, intestinali e un aumento sistemico dello stato infiammatorio, ma ad un'analisi attenta è stata rilevata sono state rilevate delle differenze che permetteranno di elaborare dei protocolli specifici per la cura dell’infiammazione sistemica correlata all’infezione da SARS-CoV2 e malattia di Kawasaki .