covid nei bambini quando preoccuparsi

Covid nei bambini, quando preoccuparsi

La variante Omicron del COVID-19, lo sappiamo tutti, è estremamente contagiosa e ha contagiato già milioni di italiani. Secondo le stime degli esperti, ad essere particolarmente colpiti in questa nuova fase della pandemia, sono i bambini. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità calcolano in più di due milioni i contagiati minorenni dall’inizio della pandemia. Di questi, 12 mila sono finiti in ospedale e 300 in rianimazione.

E' vero che il COVID, anche in questa variante ormai prevalente, colpisce di più ma con meno gravità, soprattutto i bambini che spesso hanno pochi giorni di febbre e malesseri simili a quelli influenzali, ma è altresì vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7mila in terapia intensiva. Gli esperti, poi, nel raccomandare ancora una volta la vaccinazione per i bambini - è disponibile un vaccino sicuro ed efficace per la fascia 5-11 anni e Pfizer ha annunciato che tra poche ore chiederà l'approvazione alla FDA anche del vaccino per i bambini più piccoli - insistono sull'importanza di non sottovalutare la comparsa di complicazioni post Covid, come:

  • la sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C), 
  • il long Covid, e cioè la comparsa di problemi alla salute a distanza di tempo.

Sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini e COVID

Come spiega il Burlo Garofolo di Trieste, la Sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C) rappresenta una risposta iper infiammatoria al contatto con alcuni virus, soprattutto con il Coronavirus. I bambini colpiti hanno un’età media di circa 8 anni, presentano:

  • febbre prolungata

sintomi infiammatori come

  • alterazioni cutanee,
  • mucositi,
  • congiuntiviti.

Sono segni che si riscontrano anche nella sindrome di Kawasaki e ciò ha portato a fare confusione tra le due condizioni. Ma in realtà la Mis-C è una condizione peggiore della sindrome di Kawasaki caratterizzata da sintomi gastrointestinali come diarrea, mal di pancia, o di sintomi respiratori e polmonari come tosse e dispnea.

Quando preoccuparsi?

Intervistato da La7, Massimo Resti dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze spiega che l'elemento da non ignorare è quando, nel bambino guarito, dopo 3-4 settimane si presenta un picco di febbre con diarrea e eruzioni cutanee.

Long Covid nei bambini

Diversi studi hanno indagato sugli effetti a lungo termine del COVID al punto da coniare una vera e propria definizione medica per questa condizione. Il Long Covid interessa soprattutto adultiche hanno avuto un'infezione grave o gli anziani e si manifetsa con sintomi come:

  • ansia;
  • depressione;
  • stanchezza;
  • perdita di memoria e deficit cognitivi;
  • problemi vascolari;
  • acufeni;
  • miocarditi e infiammazione del musoclo cardiaco.

Secondo The Lancet le persone con Long Covid hanno riferito qualcosa come 200 sintomi post infezione!

Nei bambini la ricerca è ancora a lavoro. Uno studio dei CDC statunitensi, ad esempio , ha concluso che i bambini guariti dal Covid hanno un maggiore rischio di avere una diagnosi di diabete di tipo 1. Inoltre secondo una ricerca italiana il 42,6% dei bambini presenta almeno un sintomo 60 giorni dopo l'infezione tra:

  • mal di testa;
  • dolori muscolari e articolari;
  • mal di stomaco;
  • stanchezza;
  • palpitazioni;
  • cambiamenti nell'umore.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.