crisi epilettiche cosa fare

Crisi epilettiche, cosa fare

05/02/2024

Mezzo milione di persone in Italia soffrono di epilessia e nella metà dei casi si tratta di bambini o adolescenti. Soggetti particolarmente vulnerabili, che possono essere colpite da una crisi a scuola o in altri contesti e che in molti casi non ricevono cure tempestive e adeguate. Ma cosa fare in caso di crisi epilettiche e come comportarsi?

I risultati dell’Iniziativa PERFECT, pubblicati qualche anno fa sull’European Journal of Paediatric Neurology, mostrano che la possibilità che un bambino riceva i farmaci d’emergenza dipende principalmente dalla presenza di personale disposto ad assumersi la responsabilità di somministrare il trattamento.

Eppure è molto importante che il bambino epilettico riceva il trattamento immediatamente se una crisi persiste per più di cinque minuti dall’insorgenza.

Invece la maggior parte degli insegnanti sceglie di non somministrare i farmaci d’emergenza per le crisi, a meno che non sia prevista una formazione o una disposizione specifica e preferisce invece chiamare un’ambulanza, causando possibili ritardi nel trattamento della crisi.

Il dato conferma anche quanto emerso da una indagine condotta presso 150 scuole primarie italiane e 700 insegnanti dalla LICE (Lega Italiana contro l’epilessia) presentata nell’ambito della campagna di informazioneSe all’improvviso…”:

  • Più del 50% degli insegnanti ritiene che l’epilessia riduca le capacità di apprendimento dei bambini.
  • Solo il 30% è a conoscenza della possibilità di guarigione dall’epilessia.
  • Circa il 60% è convinto che occorra chiamare l’ambulanza (per lo più non necessaria).
  • Circa il 30% afferma che occorre inserire

E ancora, secondo un'indagine pubblicata su Epilepsy and Behavior: il 44% degli insegnanti dichiara di avere o aver avuto un bambino con epilessia in classe, ma che solo i 2/3 di questi e' stato informato dai genitori. E anche tra i genitori serpeggiano i dubbi: il 64% di questi non si sente in grado di gestire un bambino con una crisi epilettica in atto, mentre il 57,9 degli intervistati pensa di dover porre un oggetto in bocca al bambino durante una crisi.

Invece, i neurologi spiegano che non bisogna tentare di mettere nessun oggetto nella bocca né cercare di bloccare la persona; invece bisogna fare attenzione a che il bambino non si faccia male, magari sistemando un cuscino sotto la testa.

Come si manifesta un attacco epilettico

  • In caso di "piccolo male" il soggetto si assenta completamente e il corpo può essere scosso da scatti improvvisi, per poi ritornare in sè, lamentando sudorazione fredda, mal di testa, spossatezza. Questo tipo di crisi dura poco.
  • In caso di "Grande male" il soggetto si irrigidisce e poi viene colto da sussulti e movimenti ritmici, spesso accompaganti da uno stato cianotico e fuoriuscita di bava dalla bocca. A crisi passata spesso il soggetto dorme per poi risvegliarsi dopo un certo tempo o comunque riprende conoscenza in uno stato confusionale e grande stanchezza.

E gli esperti della LICE ha diffuso un vademecum che indica chiaramente cosa si deve fare e cosa si deve evitare in caso di crisi epilettica.

Crisi del Grande Male, cosa fare e non fare

Si tratta della crisi epilettica generalizzata di tipo tonico-clonico definita anche 'Crisi di Grande Male'.

Cosa fare?

  • Prevenire la caduta a terra.
  • Se il soggetto è già a terra, porre sotto il capo qualcosa di morbido, in modo che se la crisi continua, non continui a battere ripetutamente la testa sulla superficie dura.
  • Terminata la crisi, slacciare il colletto e ruotare la testa di lato per favorire la fuoriuscita di saliva e permettere una respirazione normale.
  • Evitare raggruppamenti di persone intorno al soggetto: la confusione non lo aiuterebbe a riprendersi con calma.

Cosa non fare?

Questi interventi, oltre ad essere inutili, sono anche pericolosi: potrebbero comportare al soggetto in crisi lussazioni mandibolari, fratture dentarie e dolori muscolari intensi. Al soccorritore potrebbero invece provocare lesioni alle dita.

  • Non tentare di aprire la bocca.
  • Non tentare di inserire in bocca oggetti morbidi o rigidi.
  • Non bloccare le braccia e le gambe.

Crisi del Piccolo Male, cosa fare e non fare

In caso di assenze, quindi crisi di lieve entità, conosciute come 'Piccolo Male', non occorre fare nulla, eccetto che segnalarle.

In caso di crisi epilettiche del lobo temporale, durante le quali si possono manifestare comportamenti strani e il livello di coscienza può essere compromesso:

Cosa fare?

  • Occorre limitarsi a vigilare il soggetto durante la crisi per evitare che involontariamente faccia del male a sé e agli altri.

Cosa non fare?

  • Non cercare di far tornare in sé il soggetto tormentandolo con continue richieste: il soggetto potrebbe comprendere ma senza riuscire ad esprimersi nel modo corretto.
  • Non cercare di limitare i movimenti del soggetto nella stanza: ciò potrebbe determinare reazioni inconsulte.

In caso di stato di male epilettico, durante il quale la crisi è molto prolungata senza che il soggetto riprenda coscienza oppure quando ad una crisi ne segue un’altra e un’altra ancora è  fondamentale chiamare l’ambulanza per portare il paziente in Pronto Soccorso.

Bibliografia

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.