i bambini prendono troppe medicine

I bambini prendono troppe medicine: ne bastano solo 20 per curare le malattie più comuni

I farmaci essenziali per curare le malattie più comuni dei bambini? Sono solamente 20, del resto si potrebbe fare tranquillamente a meno dato che sono l’uno copia dell’altro.

Il dato emerge da un articolo pubblicato su Acta Pediatrica e relativo ad una ricerca condotta dall'Istituto Mario Negri di Milano, che ha preso in esame due mesi di lavoro di 64 pediatri della Lombardia.

Dallo stesso studio è emerso inoltre che su 381 farmaci somministrati almeno una volta in 2 mesi dai pediatri (rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale o di fascia C cioè da pagare, come ad esempio paracetamolo ed ibuprofene), 38 sono quelli più prescritti ma, di questi, molti hanno lo stesso meccanismo d’azione.

Per questo motivo ne basterebbero solo 20 di categorie diverse. Il primato della 'presenza' in ogni caso spetta agli antibiotici (43,8%), seguiti dagli antiasmatici e dagli antistaminici. La ricerca comunque indica, al di là dei numeri, che i pediatri italiani più che adottare farmaci nuovi preferiscono attenersi a quelli già collaudati.

Un'appropriatezza che si affina sempre di più ma che necessita di essere ancora migliorata, come concludono i ricercatori in uno studio più recente che ha scoperto che il 31,8% dei neonati fisiologici abbia ricevuto almeno una prescrizione di farmaci nel corso del primo anno di vita (54% solo una prescrizione). Gli antiasmatici (29%), gli antibiotici (18%) e gli analgesici/antipiretici (13%) sono le classi maggiormente prescritte.

Troppi gli antibiotici somministrati ai bambini

I bambini italiani assumono ancora troppi antibiotici e spesso in modo inappropriato.

Dall’ultimo Rapporto OSmed-Aifa relativo all’uso dei farmaci in Italia emerge, infatti, che nel 2022 il 45% dei bambini ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci (il 61,4% dei bambini nella fascia di età prescolare). Rispetto al 2021, si registra un incremento delle confezioni pro capite, soprattutto nei bambini tra i 6 e gli 11 anni di età. I farmaci più prescritti restano gli antimicrobici per uso sistemico e quelli per l’apparato respiratorio, con un forte incremento nei consumi per entrambe le categorie.

Dal rapporto si evince non solo che, in media, gli italiani assumono almeno un farmaco al giorno, ma anche che continuiamo a dare troppe medicine ai più piccoli e spesso sbagliando dosi e tipologia di farmaco.

La prevalenza d’uso registra un picco nella fascia di età prescolare (1-5 anni) (61,4%), per poi diminuire progressivamente negli anni successivi fino a raggiungere il valore del 38,4% nella fascia di età 12-17 anni.

Gli antimicrobici per uso sistemico sono i farmaci a maggior consumo (39,3% del totale delle confezioni prescritte nella popolazione pediatrica italiana), seguiti da farmaci dell’apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici.

Praticamente il 96% delle prescrizioni riguarda tre tipi di farmaci:

  1. antibiotici,
  2. antiasmatici,
  3. corticosteroidi.

Come si spiega questo diffuso ricorso ai farmaci pediatrici?

Gli esperti ricordano che negli ultimi anni le malattie infettive batteriche sono diminuite, grazie soprattutto alla crescente attenzione all’igiene e alla diffusione dei vaccini, e quindi il crescente utilizzo di antibiotici è preoccupante: resiste la convinzione, nei genitori, che ogni disturbo vada curato con i farmaci immediatamente e rapidamente. Il pediatra si trova, quindi, spesso in una condizione di 'pressione prescrittiva' dalla quale è difficile difendersi.

E questa stessa pressione potrebbe spiegare anche l’aumento esponenziale delle prescrizioni di farmaci antisecretivi per i sintomi del reflusso gastroesofageo. Anche in questo caso la prescrizione del farmaco può essere il risultato di una richiesta dei genitori, dal momento che tutti i pediatri sanno che i sintomi del reflusso spesso spariscono dopo il primo anno di vita; e sui bambini più grandi prescrivere il farmaco può essere una soluzione rapida che però non permette di approfondire le cause del disturbo, che potrebbe essere provocato da cattive abitudini alimentari o uno stress emotivo e familiare.

Bibliografia e fonti

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.