latte materno

Latte materno

30/09/2019

Il latte materno nei primi sei mesi di vita è l’unico alimento necessario per la perfetta crescita del neonato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita, per poi integrare il latte, nei successivi sei mesi, con alimenti complementari. Ma non è obbligatorio sospendere l’allattamento dopo i sei mesi: si può proseguire anche fino ai due anni e oltre, se questo non comporta problemi alla madre e se il bambino lo desidera in modo evidente.

Nessun alimento in natura può essere paragonato al latte, un alimento che offre al bambino tutto ciò di cui ha bisogno nei primi mesi di vita, senza avere controindicazioni o provocare effetti collaterali.

E' un prodotto che non necessita di preparazione, che risponde a tutte le necessità dell’organismo del bambino e che si adatta perfettamente, per composizione, temperatura, quantità e densità, alle esigenze del piccolo. In una parola: insostituibile.

Benefici del latte materno

L’allattamento soddisfa il bisogno di contatto e di appagamento dei bisogni primari, rafforzando il legame affettivo madre-figlio, garantisce al bambino l’assunzione di sostanze nutrienti (per la crescita) e di anticorpi (per rafforzare il suo sistema immunitario ‘in costruzione’) e, al tempo stesso, aiuta la madre nella delicata fase post-parto e in quella in cui l’organismo ricerca un nuovo equilibrio grazie alla produzione di ormoni che garantiscono anche una sensazione di tranquillità e serenità.

Numerose ricerche hanno anche dimostrato come allattare riduca il rischio di tumore alle ovaie e alla mammella, nonché prevenga la depressione post-parto e offra anche la possibilità di ritornare in forma più velocemente, perché allattando si bruciano più velocemente i grassi in eccesso.

L’alimentazione della mamma che allatta

Anche la mamma deve fare la sua parte, soprattutto nel curare l'alimentazione. La prima regola assoluta è bere tantissimo, 2-3 litri di acqua ogni giorno. Il latte materno, infatti, è fatto di acqua per circa il 90%, e ha bisogno di liquidi per essere prodotto nuovamente.

Inoltre, la dieta della neomamma deve essere varia e ricca e deve apportare circa 500 calorie in più del solito, soprattutto fidando in un introito maggiorato di latte e latticini, che, oltre a fornire più proteine, danno anche un maggiore apporto di calcio.

Grande importanza hanno anche frutta e verdura che forniscono alla mamma, e quindi al bambino, vitamine e sali minerali in quantità.

Andrebbero invece evitati i cibi piccanti, quelli potenzialmente allergenici e quelli che rendono di sapore sgradevole il latte, come aglio, cipolla, cavolo, ecc.

Latte materno, produzione

Alcune erbe possono potenziare la produzione di latte materno ma attenzione ad usarle con cautela e sempre sotto controllo medico. Le erbe più efficaci sono il finocchio, la galega, il cardo, l’anice verde, l’orzo e l’ortica.

Alcune di queste erbe possono essere assunte attraverso le tisane: basta immergere gli estratti in acqua bollente, lasciare in infusione per una decina di minuti e filtrare.

Altre erbe possono anche essere consumate e diventare ingredienti per ricette un po’ esotiche come una frittata all’ortica o le ministre di verdure cui si aggiunge il cardo mariano, l’orzo o il finocchio.

Latte materno, composizione

Come spiegano gli esperti della SIN - Società Italiana di neonatologia: il latte materno è un alimento “vivo” che varia nell’arco dell’allattamento, della giornata, ma anche della stessa poppata: subito dopo il parto ed in attesa della montata lattea, il neonato succhia il colostro, che rispetto al latte successivo è meno carico di zuccheri e grassi e più ricco in proteine per fornire anticorpi protettivi all’intestino. Inoltre la mamma attaccando subito il neonato al seno avrà benefici nel processo di involuzione dell’utero, nella ripresa dal periodo post-partum e un recupero più veloce del proprio peso forma, con minori rischi a distanza di tumore a mammella e ovaio.

Il latte materno è costituito per l'87 % da acqua e per il 13% da molti nutrienti. La composizione del latte materno nel primo anno di vita del bambino è:

  • 56 % di carboidrati
  • il 35.6 % di lipidi o grassi
  • l’8.3% di proteine

Inoltre contiene macronutrienti come:

  • vitamine A, B, C, D K
  • potassio
  • calcio
  • fosforo
  • sodio
  • folati

Uno studio ha poi analizzato la composizione del latte nel secondo anno mostrando che

  • aumenta il contenuto di proteine totali e di sostanze con funzione antibatterica come lattoferrina, lisozima, immunoglobuline di classe A e oligosaccaridi,
  •  diminuisce il contenuto di calcio e zinco
  • il contenuto di grassi totali, lattosio, potassio e il ferro resta invariato.

Secondo uno studio condotto dall'Università della Carolina del Nord di Chapel Hill il latte materno prepara la flora batterica intestinale ad affrontare lo svezzamento nel modo migliore e ad adattarsi all’arrivo di cibi solidi.

La ricerca è stata pubblicata su Frontiers in Cellular and Infection Microbiology ed ha preso in considerazione nove bambini, alcuni allattati al seno ed altri allattati con latte artificiale, da due settimane di vita a 14 mesi. Gli studiosi hanno analizzato la composizione della flora batterica intestinale e hanno osservato che con l’introduzione del latte artificiale la composizione di questa popolazione batterica si modificava.

Come spiega uno degli autori dello studio, Andrea Azcarate-Peril, nei bambini allattati con latte artificiale la flora intestinale potrebbe affrontare peggio l’introduzione dei cibi solidi e favorire la comparsa di mal di pancia. Il latte artificiale in qualche modo modifica la flora intestinale e rende più difficoltosa la fase di passaggio dal latte ai cibi solidi. In particolare nella flora batterica dei bambini allattati esclusivamente al seno ci sarebbe una maggiore concentrazione di batteri della famiglia dei Bifidus, batteri importanti per la digestione, e in generale ci sarebbe una minore quantità di batteri che favoriscono il processo digestivo.

Uno studio italiano ha, invece, scoperto l'esistenza nel latte materno di uno zucchero molto speciale capace di difendere il neonato dalle infezioni.

Si tratta dei glicosaminoglicani (Gag) che hanno una doppia natura:

  • da un lato arrivati nell’intestino tenue riescono a resistere all’azione degli enzimi digestivi e impediscono a batteri e virus di colpire con un’infezione (il che si traduce, per il neonato, in una maggiore protezione da malattie gastro-intestinali),
  • dall’altro una volta assorbiti vengono usati dai batteri “buoni”, come i bifidi o i lattobacilli, per aumentare l’intensità della loro azione benefica.
capriati bw square
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.