amnesia dissociativa o blackout della memoria

Amnesia dissociativa o blackout della memoria

08/06/2023

Un altro bimbo morto in auto dopo essere stato dimenticato dal genitore. Perché accade? Come è possibile dimenticarsi di avere il bambino in macchina? Gli esperti parlano di amnesia dissociativa e per capire di cosa si tratta basta leggere la motivazione della sentenza con la quale i giudici assolsero tempo fa il papà di Luca, due anni, deceduto dopo essere rimasto per otto ore in auto. Le perizie di accusa e difesa erano concordanti: l’uomo non era capace di intendere e volere in quel momento, perché in preda ad uno stato di amnesia dissociativa o FSB, Forgotten baby syndrome.

Cos’è l’amnesia dissociativa?

L'amnesia dissociativa è un disturbo della memoria che si manifesta come la perdita parziale o totale della capacità di ricordare eventi importanti della propria vita. Questo tipo di amnesia è spesso associato a esperienze traumatiche o stressanti che il cervello cerca di proteggere dimenticandole. Lo spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano: i casi di amnesia dissociativa sono numerosi in concomitanza con eventi catastrofici, come il terremoto o una guerra, ma in generale questa condizione è legata allo stress. E ogni individuo ha un proprio grado di stress che riesce a gestire: superata questa soglia lo stress può rivelarsi estremamente pericoloso.

Ogni mattina chi sta vivendo un periodo di forte stress fisico o emotivo, ad esempio i neo genitori che fanno i conti con la carenza di sonno, esegue una serie di azioni più o meno abitudinarie nella stessa sequenza, in una sorta di stato ipnotico. E in tal caso può capitare di saltare qualcuna di queste azioni, nella convinzione di averla fatta, passando avanti. Non si ha alcuna consapevolezza di questa dimenticanza, che può anche coinvolgere, come abbiamo visto, le persone più care.

In sostanza, quindi, i genitori o i caregiver possono dimenticare completamente di aver lasciato un bambino nell'auto a causa dell'effetto dell'amnesia dissociativa e ciò può accadere quando la routine quotidiana viene interrotta o quando il cervello è sovraccarico di stress, portando a una mancanza di consapevolezza dell'azione di lasciare il bambino in macchina.

Secondo gli esperti intervenuti in tribunale a discutere il caso del papà di Luca non c’è dubbio che l’uomo sia andato in ufficio nella piena convinzione di aver lasciato il bambino all’asilo. Da qui la diagnosi di amnesia dissociativa o blackout della memoria. Un problema che va a braccetto con lo stress quotidiano, la vita frenetica e la carenza di sonno e che può coinvolgere potenzialmente ciascuno di noi.

I pediatri consigliano di mettere in atto qualche strategia per ricordarsi della presenza del bambino nella vettura:

  • scrivere un un’agenda ogni spostamento del bambino,
  • sistemare sul sedile anteriore oggetti del bambino,
  • avvisare l’altro genitore o i nonni ogni volta che si verificano cambiamenti nell’accompagnamento del bambino,
  • chiudere bene le portiere e il bagagliaio quando si spegne l’auto e riporre le chiavi in un luogo inaccessibile ai più piccoli.

Bambini lasciati in auto, i rischi

Antonino Reale, responsabile del Pronto Soccorso dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, ricorda ai genitori che i bambini non vanno lasciati in auto nemmeno per pochi minuti: la temperatura all’interno dell’abitacolo raggiunge in poco tempo i 50 gradi e l’organismo dei bambini è estremamente fragile, soccombe rapidamente alla disidratazione.

E i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ricordano che in auto la temperatura sale di 10-15 gradi ogni 15 minuti e i bambini hanno un meccanismo di regolazione della temperatura corporea non ancora collaudato, per cui la temperatura sale con una frequenza di tre/cinque volte maggiore rispetto all’adulto. Ciò vuol dire, spiega Angelo Milazzo, Pediatra del Direttivo Regionale SIPPS, che “l’ipertermia può arrivare in soli 20 minuti e la morte anche entro le 2 ore”.

Il dato, veramente raccapricciante anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, serve a comprendere l’enormità del rischio di lasciare i bambini in auto anche per pochi minuti. Spesso basta poco perché si verifichino danni di tipo respiratorio, neurologico e cardiocircolatorio: anche in giornate fresche, con una temperatura esterna di 20 gradi, l’habitat all’interno dell’abitacolo può raggiungere i 40 gradi.

I pediatri ribadiscono che lasciare i bambini in auto per svolgere commissioni o lasciarli dormire è una grave forma di incuria: anche d’inverno esistono dei rischi, il bambino può chiudersi dentro con la sicura o restare intrappolato nel bagagliaio.

Seggiolini anti abbandono

Dal 2020 è diventato obbligatorio l'utilizzo di dispositivi anti-abbandono per chi viaggia in auto con un bambino che ha meno di 4 anni.

Il dispositivo può essere:

  • integrato all'origine nel sistema di ritenuta per bambini;
  • una dotazione di base o un accessorio  del veicolo, compreso nel suo fascicolo di omologazione;
  • indipendente sia dal sistema di ritenuta sia dal veicolo.

Fonti

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.