avvelenamento nei bambini

Avvelenamento nei bambini

Il 90% dei casi di avvelenamento avviene tra le mura domestiche e nel 44% delle volte le vittime sono bambini con meno di 5 anni.

A dare l’allarme sono i pediatri della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) che ricordano come i casi di avvelenamento abbiano luogo soprattutto in contesti familiari disagiati e dove sono presenti problemi comportamentali, ma un incidente o una disattenzione possono capitare a chiunque.

Innanzitutto i dati: i Centri antiveleni registrano ogni anno circa 67mila richieste di consulenza e in quasi la metà dei casi le vittime sono bambini.

Cosa fare

Il pediatra Angelo Milazzo spiega come comportarsi in caso di avvelenamento:

  • Non assaggiare il prodotto ingerito dal bambino per capire di cosa si tratta.
  • Non somministrare latte o altro per stimolare il vomito.
  • Chiamare un Centro Antiveleni, il pediatra o la guardia medica prima di correre al Pronto soccorso perché alcuni farmaci o sostanze non hanno tossicità.
  • Sistemare detersivi e farmaci lontani dalla portata dei bambini.
  • Non travasare prodotti pericolosi in contenitori anonimi e non mettere i prodotti per la pulizia sotto il lavello.
  • Non mescolare farmaci diversi unendoli nella stessa confezione e controllare sempre la data di scadenza prima di somministrarli ai bambini.
  • Non consumare funghi dei quali non si è certi e che non sono stati controllati da esperti e attenzione in estate all’ingestione di acqua contaminata.
  • Evitare l’uso dell’alcol e tenere le sigarette lontane dai bambini.
  • Attenzione, infine alle piante che si tengono in casa o sul balcone perché alcune possono essere tossiche.

Avvelenamento nei bambini: i prodotti più pericolosi

  • I farmaci più pericolosi sono quelli cardiovascolari, gli psicofarmaci, quelli per la pressione, per il diabete, gli antidepressivi e antidolorifici, i sedativi.
  • i disgorganti, i solventi, la soda caustica, l’acido muriatico, gli anticalcari e l’ammoniaca.

Infine ricordare che negli adolescenti l’ingestione di farmaci può non essere involontaria.

Avvelenamento da farmaci

Secondo uno studio americano pubblicato sul Journal of Pediatrics, la metà degli avvelenamenti a causa dei farmaci nei bambini di età inferiore ai cinque anni è dovuta alla disattenzione dei parenti.

I ricercatori hanno elencato gli errori che spesso commettiamo e che possono aumentare il rischio di ingestione di farmaci da parte dei più piccoli:

  • togliere il farmaco dalla confezione originale mettendolo in un portapillole diviso per giorno,
  • molto spesso gli adulti tengono le pillole sul comodino o nel cassetto della cucina o, quando viaggiano, in sacchettini di plastica,
  • non alzare dal pavimento tutte le pillole che cadono per terra.

I consigli antipanico

Il bambino ha ingoiato una pila, un bottone o ha smangiucchiato il rossetto della mamma? Come intervenire lo spiega Lara Zibners in un’interessante guida intitolata libro ''Aiuto, mio figlio ha ingoiato un bottone'' (Edizioni Giunti).

Usare gli strumenti a nostra disposizione per proteggere i bambini dai piccoli infortuni domestici: paraspigoli in gomma, lucchetti agli sportelli, blocca-maniglie sono molto efficaci per permettere ai bambini di esplorare l’ambiente domestico in modo autonomo e sicuro.

Ma cosa fare, invece, se il piccolo ha ingerito un farmaco? L’esperta spiega che è importante mantenere la calma, annotare il nome del farmaco e, anche se il bambino non manifesta alcun malessere, chiamare il pediatra o il Centro Antiveleni che sarà in grado di risalire, tramite il codice ubicato nella parte laterale della pillola, al nome del principio attivo.

Occhio a detersivi (meglio sistemarli nel punto più alto in cucina) e acetone che può provocare un’intossicazione anche con il semplice contatto con la pelle.

Attenzione ai detersivi in monodose

Sono pratici, colorati e in monodose E’ la nuova generazione di detersivi per lavastoviglie e lavatrici che contenuti in sacchetti di plastica monodose. Uno strumento utile per la mamma, ma un rischio per i bambini, soprattutto per quelli più piccoli.

In Gran Bretagna sono numerosi i casi registrati di avvelenamento da parte di bambini di età compresa tra i 10 mesi e i due anni che hanno ingerito il detersivo, affascinati dai colori sgargianti del liquido.

Lyndsay Fraser precisa che agli occhi dei bambini la forma e il colore di queste eco-dosi appaiono particolarmente accattivanti e dal momento che il principale strumento di conoscenza e di esplorazione è proprio la bocca, il rischio di ingestione e avvelenamento, ma anche di ustione alla bocca e all’esofago, sono alti.

Mai abbassare la guardia, dunque, e tenere i detersivi lontani dalla portata dei bambini.

capriati bw square
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.