come crescere un bambino intelligente

Come crescere un bambino 'intelligente'

14/03/2017

Come crescere un bambino intelligente e come aumentare il quoziente intellettivo dei bambini?

Ecco un piccolo decalogo di consigli da seguire per stimolare l’apprendimento dei bambini:

  • Tempestateli di parole! La maggior parte dei bambini impara una parola nuova a settimana tra i 18 mesi e 2 anni di età, arrivando al secondo compleanno a dire tra le 50 e le 100 parole. Più parlate ai vostri bambini, più parole impareranno. Gli esperti raccomandano di 'raccontare la giornata': spiegate ai vostri bambini tutto ciò che fate durante il giorno, mentre lo fate. E’ un ottimo modo per esporre il vostro bambino ad una varietà di nuove parole quotidianamente. Tempestateli di parole anche attraverso la lettura, anche utilizzando voci e toni diversi mentre leggete una storia, soprattutto se ha più personaggi.
  • Assolutamente vietato delegare questo compito alla televisione: le parole scorrono troppo veloci per dare il tempo ai bimbi di catturarle e soprattutto poiché non c’è interazione tra bimbo e tv, la telesitter non è un valido strumento da utilizzare al posto dei racconti di mamma e papà.
  • Insegnate l’abc delle emozioni: lo sviluppo dell'intelligenza emotiva è importante per lo sviluppo cognitivo e sociale del vostro bambino, ed è importante può aiutare il bambino ad imparare a leggere i segnali emozionali e a sviluppare l’empatia, una qualità che gli sarà utile soprattutto durante la vita adulta.
  • Giocate in maniera intelligente. Provate questi due giochi per aiutare i vostri bambini a imparare e praticare il controllo degli impulsi.
  1. Il primo gioco riguarda gli opposti: prendete una serie di immagini semplici e già note ai vostri bambini e mostratele loro una per volta. Supponiamo che la prima immagine sia il sole, mostrateglielo facendogli dire qual è il suo opposto, cioè luna.
  2. Il secondo gioco è utile se il bimbo non ha ancora sviluppato adeguate capacità di linguaggio: giocate con la musica. Ad esempio battete una volta su un tamburo e invitate vostro figlio a battere due volte. L’obiettivo è far si che il vostro bambino si fermi a pensare per un momento andando oltre la prima risposta che gli verrebbe spontanea e favorire cosi il controllo degli impulsi stimolando la riflessione.
  • Create uno spazio creativo. Non sempre a maggior numero di giocattoli corrisponde una maggiore dose di creatività. E soprattutto, per stimolare la creatività non servono affatto giocattoli super tecnologici. Spesso un foglio bianco e dei pastelli sono i migliori giochi al mondo. Utile invece, allestire lo spazio a misura di bambino. Una buona idea può anche essere allestire piccole aree a seconda dell’area creativa: uno spazio per i colori, uno per la musica, uno per fare costruzioni e cosi via.
  • Lodate gli sforzi. Ancora prima che lodare il risultato, è fondamentale lodare lo sforzo. Questo aspetto è molto importante perché aiuta i bambini a capire che più sii sforzano di fare meglio, meglio potranno fare.
  • Indicate l'oggetto. Intorno ai nove mesi i bambini iniziano a seguire con lo sguardo il dito della mamma per vedere cosa indica. Le ricerche dimostrano che i bambini imparano a parlare più velocemente se mentre si pronuncia una parola si indica anche l’oggetto a cui si fa riferimento.

Come stimolare un bambino a parlare

C’è modo e modo di parlare ai propri figli, soprattutto nei primi due anni e mezzo della loro vita.

Un esame dettagliato in tal senso è venuto dai ricercatori Todd Risley e Betty Hart e dal loro lavoro 'Meaningful Differences in the Everyday Experience of Young American Children'. I due studiosi americani hanno preso in esame 42 famiglie di diversa estrazione sociale e culturale e sono giunti ad alcune conclusioni molto interessanti.

Ecco le principali:

  •     il quoziente intellettivo dei bambini e la loro abilità linguistica sono strettamente collegati al modo in cui i genitori dialogano con loro;
  •     i successi scolastici che si raggiungono tra i 9 e i 10 anni sono fortemente influenzati dalla quantità di parole ascoltate tra gli 0 e i 3 anni;
  •     i genitori dei bambini con maggiori competenze linguistiche sono quelli che hanno maggiormente parlato con loro.

Dopo puntigliose registrazioni, Risley e Hart hanno evidenziato come nei primi due anni e mezzo di vita un bimbo di genitori loquaci ascolti almeno 48milioni di parole mentre gli altri bambini “solo” 13milioni ed è questo gap a fare la differenza poi con il trascorrere degli anni.

Ovviamente non basta la quantità ma è necessaria la qualità e il tipo di modalità dell’interazione adulto/bambino. A tal proposito, infatti, i due studiosi hanno catalogato le conversazioni in due categorie.

  • Quella del linguaggio pratico, semplice e diretto, e che non ha particolare influenza sullo sviluppo cognitivo del bimbo;
  • una modalità di relazione più articolata, da conversazione 'amichevole', come se il bambino potesse parteciparvi. In questo caso le influenze sul suo sviluppo cognitivo sono strabilianti. Risley e Hart l’hanno definita 'danza linguistica'. Si tratta di un tipo di conversazione che usa spesso interrogativi rivolti al bimbo quali "che cosa ne dici se", "ti ricordi...?" e "ti piacerebbe...?" cioè inviti a pensare attentamente a quanto accade intorno a lui.

Il bambino non arriva a comprendere tutte le domande rivolte, ma sono moltissime le vie sinaptiche che vengono sviluppate e affinate in questa maniera.

Come stimolare giorno per giorno l'intelligenza dei vostri bambini

Nessia Laniado è una giornalista che ha scritto un libro, edito da RED, intitolato proprio "Come stimolare giorno per giorno l'intelligenza dei vostri bambini" ed elenca una serie di attività e cose da fare nella vita quotidiana per potenziare le doti dei nostri figli. Qualche dritta?

  • Parliamogli guardandolo negli occhi, catturando la sua attenzione.
  • Creiamo per lui un ambiente rdinato, perché la confusione favorisce solo la disattenzione e non aiuta a concentrarsi.
  • facciamogli ascoltare buona musica
  • non correggiamolo in pubblico se sbaglia e sottolineiamo i suoi miglioramenti
  • ascoltiamolo quando parla senza interromperlo
  • lasciamo che faccia le cose da solo, anche se è lento e se sbaglia
  • diamogli delle responsabilità quotidiane in modo da sviluppare il suo pensiero creativo e la sua autonomia
  • se ci fa una domanda non rispondiamo in modo secco e rapido, ma articoliamo la risposta dando vita ad una conversazione più costruttiva
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.