Gli esperti sono concordi: i bambini dovrebbero guardare la televisione per poco tempo e comunque mai prima dei tre anni.
Queste raccomandazioni stridono con i dati più recenti relativi all’uso che i più piccoli fanno della televisione: secondo una indagine, infatti, i bambini italiani trascorrono davanti alla televisione almeno due ore e quaranta minuti al giorno.
E recenti studi hanno dimostrato che un uso eccessivo della tv aumenta le difficoltà di concentrazione e i disturbi del sonno, nonchè aumenta il rischio di sovrappeso e obesità perchè contribuisce a radicare l'abitudine alla sedentarietà.
Demonizzare la televisione in toto è sbagliato, ma anche lasciarle campo libero. Per questo è bene seguire qualche accorgimento per un uso consapevole e corretto della televisione:
La televisione nella cameretta può essere davvero dannosa per la salute dei bambini. Molto più spesso di quanto si pensi questa scelta viene fatta più per andare incontro ai bisogni dei genitori (che possono avere campo libero in soggiorno mentre il bambino guarda la televisione nella sua camera) che a quello del bambino. La televisione in camera diventa uno strumento al quale il bambino ha sempre accesso. Inoltre di notte può svegliarsi e accenderle la tv in maniera autonoma guardando programmi decisamente sconsigliati per la sua età.
Lo rivela uno studio condotto presso la Harokopio University di Atene che ha esaminato le abitudini e lo stato di salute di bambini abitanti in dieci Paesi d’Europa. Nel Vecchio Continente l’obesità infantile sta raggiungendo livelli record: un bambino su 8 nei Paesi del Nord Europa e il 25% dei bambini che vivono nell’Europa meridionale sono in sovrappeso.
E i chili di troppo sono un serio fattore di rischio per la salute cardiovascolare e per la salute in età adulta. Yannis Manios, responsabile dello studio, ha spiegato su Obesity Reviews che bisognerebbe favorire spazi da dedicare al tempo libero e alle attività di movimento, verso le quali i bambini sono naturalmente predisposti.
Un bambino che trascorre l’intero pomeriggio davanti alla tv, sgranocchiando snack ipercalorici, probabilmente preferirebbe giocare all’aperto, che rappresenta anche un’occasione per fare amicizia e socializzare, oltre che divertirsi, se gliene fosse data la possibilità. Per questa ragione, precisa lo studioso ellenico, bisognerebbe studiare campagne di prevenzione all’obesità che, in concreto, forniscano ai genitori indicazioni su come impegnare i bambini nel gioco attivo, oltre che proporre loro una corretta alimentazione.
E bisognerebbe iniziare eliminando la televisione dalla cameretta e da quelle scuole che l’accendono anche in orario scolastico.
La televisione sempre accesa in camera danneggia lo sviluppo del bambino e ne compromette la capacità di concentrazione e apprendimento.
E’ quanto hanno scoperto alcuni scienziati delle Università della Pennsylvania, dell’Università di Amsterdam e dell’Iowa che hanno coinvolto 1545 bambini americani tra gli 8 mesi e gli 8 anni, studiandone abitudini in casa in relazione all’uso della televisione.
I ricercatori hanno confermato ciò che chiunque può supporre semplicemente osservando un bambini che gioca o studia con il rumore della televisione in sottofondo: non riesce a mantenere la concentrazione e si distrae continuamente.
Gli esperti la chiamano concentrazione intermittente (concentratio interrupta): i bambini non riescono a gestire il multitasking e la loro attenzione va concentrata su un’unica azione, mentre un’overdose di stimoli impedisce di mantenere alta l’attenzione su ciò che stanno facendo.
Gli esperti dell’American Academy of Pediatrics consigliano di non superare le due ore di televisione e comunque mai prima dei due anni.