Proviamo a fare un po’ di chiarezza su quello che è un incubo ricorrente per molti genitori: il soffio al cuore nei bambini: di cosa si tratta e quanto è preoccupante?
Il soffio al cuore o soffio cardiaco indica un’anomalia nel flusso del sangue. Il sangue, infatti, non fluisce in maniera laminare ma in maniera turbolenta. E questo genera un leggerissimo sibilo che il pediatra o il medico è capace di individuare da una semplice auscultazione con lo stetoscopio.
Esistono 2 tipi di soffio:
Le cause dei soffi patologici possono includere:
A volte, il soffio diventa più forte quando il soggetto cambia posizione, ad esempio alzandosi.
In ogni caso la presenza di soffi cardiaci non indica necessariamente la presenza di una patologia e quindi la necessità di una cura.
Cosa bisogna fare quando si ha il soffio al cuore? Talvolta sono richiesti solo dei controlli periodici e solo nei casi più gravi, cioè in presenza di altri sintomi come palpitazioni, affaticamento, capogiri, sudorazione durante il pasto, poco fiato o di fronte a conclamate valvulopatie, si ricorre a cure mediche o chirurgiche.
Se effettuata l’auscultazione con lo stetoscopio, il medico non riesce a determinare la tipologia di un eventuale soffio, si procede a vista cardiologica con elettrocardiogramma e, solo se lo specialista lo ritiene necessario, ad ecocardiogramma color Doppler che eliminerà ogni dubbio sulla natura del soffio e sulle sue cause.
E’ molto importante ricordarsi che se un bimbo non ha particolari problemi di crescita, è attivo e ha più di 2 mesi, anche se ha un soffio cardiaco patologico, esso non potrà mai indicare che siamo in presenza di una grave malattia congenita del cuore. Questo perché tutti i bimbi con un cuore gravemente malformato dalla nascita, hanno sintomi inequivocabili entro i primi giorni o al massimo entro i primi due mesi di vita.
Come si capisce se si ha un soffio al cuore? In genere non si manifestano particolari sintomi. Il soffio si evidenzia durante una visita cardiologica, come quella che viene fatta per ottenere il certificato medico sportivo oppure con l'auscultazione del cuore con uno stetoscopio.