La permanenza in ambiente ospedaliero rappresenta per tutti un momento di sofferenza e vulnerabilità per tutti, ancora più per i bambini che vivono questi momenti anche con paura e malinconia. Il bambino si ritrova improvvisamente lontano da casa, dai suoi giochi, dalle sue abitudini e dai suoi punti di riferimento, ha paura dei medici e delle medicine.
Davvero un momento difficile da vivere che spesso viene vissuto in condizioni non consone e sbagliate: in molti casi, infatti, i reparti che accolgono i bambini non sono pensati per loro e non sono adeguati alle loro esigenze. Spesso addirittura i bambini sono ricoverati negli stessi reparti degli adulti.
La Società Italiana di Pediatria si sta da tempo impegnando per far si che i bambini vengano accolti in strutture più consone per la loro età e che siano davvero a misura di bambino.
Non solo camici e pareti colorate, ma anche letti, armadi e soprattutto attività ludico - creative proposte ai bambini durante la giornata devono essere adeguate in maniera da rispondere all’esigenza di serenità da parte che i piccoli pazienti hanno diritto di avere.
Diritto, si!
Esiste proprio una Carta dei diritti del Bambino in ospedale, redatta qualche anno fa da Fondazione AIBO per il Bambino in Ospedale a quattro mani con la Società Italiana di Pediatria all’interno della quale si tutelano il diritto al gioco, alla vicinanza di parenti e amici, l’intimità e la privacy di questi piccoli pazienti.
In Italia esiste inoltre l’Aopi, Associazione ospedali pediatrici Italiani, che ha come mission principale quella di coordinare iniziative atte a promuovere lo sviluppo culturale, scientifico e gestionale delle strutture assistenziali ad alta specialità dedicate all‘area materno-infantile ed all‘età evolutiva.
Dunque, non solo curare la malattia ma piuttosto prendersi cura di questi bambini.
Sul sito del Ministero della Salute l’elenco degli ospedali pediatrici italiani.