ragadi al seno

Come curare le ragadi al seno

24/11/2016

Le ragadi al seno sono spesso il lato negativo dell’allattamento e spesso anche la causa che porta le neo mamme ad abbandonarlo prediligendo il latte artificiale, soprattutto quando da semplici e sopportabili taglietti intorno al capezzolo, causano la mastite.

Le ragadi sono causate principalmente da due motivi:

  • una scorretta posizione del bambino durante l’allattamento;
  • poppate troppo lunghe.

Anche il capezzolo retratto può esporre maggiormente la mamma al rischi ragadi poiché il bambino fa fatica ad attaccarsi al seno, ma il problema in questo caso si risolve utilizzando gli appositi paracapezzoli.

Già durante gli ultimi mesi di gravidanza la futura mamma può preparare la pelle del seno e il capezzolo all’allattamento, massaggiandolo ad esempio con l’olio di mandorle o lanolina che fortificano la pelle.

L’igiene invece diventa il miglior alleato nel momento in cui le ragadi si sviluppano, poiché la priorità diventa prevenire la mastite, cioè l’infezione provocata da questi taglietti. Anche l’utilizzo del paracapezzolo aiuta a prevenire l’insorgere della mastite poiché protegge il capezzolo dal contatto con il reggiseno. E secondo molte mamme aiutano anche a prevenire il problema dell'ingurgitamento di aria e di conseguenza le coliche.

Tenere il seno nudo quando più possibile, aiuta a rimarginare le ferite perciò appena possibile, magari mentre vi riposate evitate di coprirlo con magliette e reggiseni.

Moltissime donne trovano grande sollievo dall’utilizzo delle coppette d’argento che non sono solo utili per il trattamento delle ragadi ma anche per la loro prevenzione: sono pratiche da usare e sfruttano le proprietà cicatrizzanti e antibatteriche dell’argento.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.