come difendere i bambini dagli insetti

Come difendere i bambini dagli insetti

12/07/2017

In estate il rischio di punture di insetti è dietro l’angolo. Ogni anno più di 200 bambini corrono al pronto soccorso dell’ospedale Bambin Gesù di Roma a causa di una puntura di insetto e un terzo di essi è arrivato tra le 20 e la mezzanotte. Come difendere i bambini dagli insetti? Cerchiamo di capirne di più.

Gli insetti che pungono i bambini

Vespe, api e calabroni, zecche, pulci, cimici e infine zanzare: i nemici dei bambini nelle giornate e nelle sere d’estate sono molteplici e nella maggior parte dei casi la puntura di questi insetti si risolve con una leggera infiammazione e un po’ di prurito.

L’infiammazione è dovuta al rilascio di istamina da parte dell’organismo a seguito della saliva iniettata dall’insetto: l’istamina, che è un mediatore chimico che gioca un ruolo chiave nei processi infiammatori e allergici, provoca dolore pungente, bruciore e prurito.

Rimedi per le punture di insetto

  • Ape e vespa: la puntura di questi insetti provoca generalmente un pomfo rosso e un bruciore, seguito da prurito e una leggera dolenza. In genere è sufficiente mettere del ghiaccio per lenire l’infiammazione, ma attenzione a togliere il pungiglione nel caso in cui sia rimasto incastrato dopo la puntura (si vede un puntino nero al centro del pomfo). Il pungiglione si toglie con una pinzetta o un ago sterilizzato In farmacia si trovano creme che favoriscono l’espulsione del pungiglione.
  • Calabrone: può provocare una reazione leggermente più fastidiosa. Il pomfo può avere dimensioni più estese, è rosso e dolente. In genere è sufficiente fare un impacco con il ghiaccio per lenire il dolore, ma se il bambino è sofferente si può applicare un velo di crema antinfiammatoria e se la situazione non migliora una crema al cortisone o un antistaminico in compresse. Solo in casi eccezionali si può fare ricorso a una terapia sistemica a base di cortisone.
  • Zecche: attenzione a staccare delicatamente la zecca dalla pelle, spesso la testa può restare attaccata al corpo. In genere la puntura di zecca lascia solo un piccolo pomfo a punta di spillo, il prurito può essere trattato prima con un impacco di ghiaccio e nei casi più fastidiosi con una crema antinfiammatoria.
  • Zanzara: stesso discorso per le punture di zanzara. In Italia è nettamente aumentata la presenza della zanzara tigre, che colpisce soprattutto di giorno e lascia pomfi piuttosto grandi, pruriginosi e che perdurano per qualche giorno. Anche in questo caso gli esperti consigliano di fare al massimo un impacco con del ghiaccio.

Su una cosa i camici bianchi sono concordi: ciò che è davvero importante, più che usare creme o antistaminici, è impedire al bambino di grattarsi. Ciò per impedire che sulla piccola lesione si formino delle sovra infezioni batteriche. Il grattamento, inoltre, provoca la formazione dello strufolo (o orticaria papulosa): lesioni cutanee che persistono nel tempo indipendentemente dalla puntura che le ha create in origine e che sono responsabili di una vera e propria dermatite.

Reazioni allergiche alle punture di insetto

Nei bambini predisposti la puntura di un imenottero, vespe, api e calabroni, può provocare una reazione allergica. I sintomi? Nausea, vomito, calo di pressione, restrizione delle vie respiratorie: si tratta di sintomi allarmanti che devono spingere a correre rapidamente dal medico o al Pronto Soccorso. E’ bene sapere che se si scopre di essere allergico alla puntura di uno di questi insetti è possibile fare un vaccino che riduce significativamente il rischio che la reazione allergica si ripresenti in futuro.

Prevenire le punture di insetti

I pediatri dell’ospedale Bambin Gesù di Roma hanno stilato un decalogo utile a ridurre i rischi di essere punti da un insetto.

Ecco il vademecum:

  • non indossare indumenti molto colorati e brillanti; ma scegliere vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse;
  • non spruzzarsi profumi o lozioni forti; utilizzare lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti; disporre di insetticidi di pronto e facile impiego;
  • non lasciare all'aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci;
  • stare attenti quando si cucina o mangia all'aperto, specie nei mesi estivi ed in aperta campagna;
  • usare cautela in vicinanza di luoghi che più frequentemente sono sede di nidi di api, vespe e calabroni come in vicinanza di produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta e durante la vendemmia;
  • far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni in vicinanza della casa da personale esperto.
  • limitare l’uso di insetticidi chimici e aerare la stanza almeno per trenta minuti prima di soggiornarvi; meglio usare apparecchi elettrici che emettono ultrasuoni (che possono essere lasciati accesi anche tutta la notte) e all’aperto i classici zampironi, citronelle, essenze naturali e geranio.

Come gestire lo shock  anafilattico nei bambini

Susanna Esposito, Presidente SITIP, Società Italiana Infettivologia Pediatrica, e Direttore della UOC Pediatria 1 Clinica, presso la Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano, spiega come gestire l’eventuale shock anafilattico provocato da una puntura di insetto (ape o calabrone):

  • rimuovere prontamente il pungiglione in caso di puntura di ape: il sacco di veleno attaccato al pungiglione si svuota entro 2-3 minuti;
  • portare rapidamente il bambino al più vicino pronto soccorso, perché il farmaco di scelta è l’adrenalina, che va iniettata intramuscolo o per via endovenosa in maniera ripetuta;
  • i soggetti a rischio, che hanno presentato reazioni precedenti, dovrebbero essere sempre muniti di preparazioni di adrenalina predosata in siringa auto-iniettabile;
  • altri farmaci da somministrare sono cortisonici e antistaminici.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.