che ginnastica fare in gravidanza

Che ginnastica fare in gravidanza, tra falsi miti e verità

10/11/2021

Rafforza il tono muscolare, aumenta la resistenza, riduce il mal di schiena, previene il gonfiore ed evita la costipazione: l’esercizio fisico durante la gravidanza ha tantissimi vantaggi e condiziona in senso positivo anche l’umore. E tornare in linea dopo il parto sarà più facile. Ma che ginnastica fare in gravidanza?

Indispensabile un’attività fisica quotidiana, corsa blanda, yoga, danza, nuoto o anche semplicemente camminare 30 minuti al giorno, l’importante è mantenersi attivi nel modo che ci è più congeniale, che ci fa sentire bene.

Intorno all’argomento esistono, però, numerosi dubbi: cosa si può davvero fare in gravidanza? E quale sport prediligere? Quando iniziare?

I falsi miti sulla ginnastica in gravidanza

Vediamo quali sono i falsi miti più comuni:

  • le donne incinte non dovrebbero iniziare a fare sport se non sono già allenate: in realtà l’esercizio può avere inizio in qualsiasi momento, l’importante è iniziare gradualmente ed essere costanti.
  • Le donne incinte non dovrebbero fare esercizio fisico per più di 3 volte alla settimana: in realtà i medici consigliano di fare esercizio fisico per 30 minuti al giorno almeno cinque volte alla settimana.
  • Le donne incinte dovrebbero mantenere il loro battito cardiaco al di sotto dei 140 battiti al minuti: in realtà l’ideale sarebbe non focalizzarsi sul battito, meglio usare i valori della Scala di Borg per valutare la percezione dello sforzo.
  • Le donne incinte che fanno regolare attività fisica devono mangiare per due: assolutamente sbagliato. Bisogna mangiare quando si ha fame e fermarsi quando si è sazie.
  • Gli addominali non sono indicati durante la gravidanza: durante i nove mesi è importante lavorare sugli addominali ma è necessario cambiare il tipo di esercizio. Gli addominali non sono efficienti in gravidanza e così gli esercizi tradizionali non sono efficaci. Meglio chiedere al personal trainer quali sono gli esercizi che si possono fare seduti, in piedi o carponi.
  • Gli esercizi di Kegel non sono necessari se si sta per partorire con un cesareo: a danneggiare il pavimento pelvico, dilatandolo e rilassandolo, non è il parto ma la gravidanza stessa. E’ importante allenare il perineo sin da subito al fine di ridurre il rischio di incontinenza e problemi sessuali.

Jogging in gravidanza

Si può continuare a correre quando si aspetta un bambino? In generale se la gravidanza è fisiologica e non ci sono complicazioni i ginecologi invitano la futura mamma a mantenersi in buona forma fisica. Naturalmente molto dipende dal tipo di allenamento svolto anche prima della gravidanza: è innegabile che una runner di livello professionale possa continuare ad allenarsi perché il suo organismo è già abituato a questo tipo di impegno.

Per tutte le altre vale un consiglio dettato dal buonsenso: fare un’attività sportiva soft come il nuoto, lo yoga, passeggiate e comunque scegliendola in base al proprio livello di allenamento.

Sport in gravidanza: i benefici per il feto

Sapevi che lo sport in gravidanza può influire positivamente sullo sviluppo cerebrale del nascituro? Fare attività fisica moderata durante la gravidanza non solo aiuta a non mettere su troppi chili e a sentirsi meglio, a prevenire i disturbi della gravidanza, ma avrebbe importanti ripercussioni sull’intelligenza del nascituro.

Stando a quanto si legge nei risultati di uno studio, i bambini godrebbero di positivi effetti quando la mamma si tiene in buona forma fisica facendo un po’ di sport. La ricerca ha arruolato dieci donne incinte, alcune delle quali non hanno fatto alcuno sport mentre altre hanno svolto esercizio fisico per 20 minuti 3 volte alla settimana (jogging, passeggiata, bicicletta, nuoto). Tutte attività fatte moderatamente.

Subito dopo la nascita i neonati figli delle donne che erano state più attive mostravano una maggiore prontezza e capacità di riconoscere i suoni, il che dimostrerebbe, spiegano i ricercatori, che l’esercizio fisico svolto in gravidanza avrebbe benefiche ripercussioni sull’efficienza cerebrale del bambino.

Inoltre una recentissima presentata al Congresso internazionale ERS condotta da Hrefna Katrin Gudmundsdottir ha concluso che si registra una minore funzionalità polmonare nei bambini nati da madri fisicamente inattive rispetto ai bimbi nati da mamme che fanno regolarmente attività fisica.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.