partorire in casa

Partorire in casa

06/06/2019

In Italia non è ancora una scelta molto frequente, ma quando la gravidanza si avvia serenamente al termine e non si sono presentati problemi durante la gestazione, partorire in casa può essere una valida alternativa al più tradizionale parto in ospedale.

Pro

Il valore aggiunto di questa scelta è senza dubbio il grado di intimità che dare alla luce un bimbo in un ambiente familiare può dare. Avere vicino la propria famiglia, muoversi all’interno di spazi noti, non dover correre in ospedale con la valigia pronta, rende l’esperienza del parto più serena e rilassante. In più, non sarà necessario aspettare i canonici tre giorni per riportare il frugoletto a casa. Potrà dormire beato nella sua culla sin dalla prima notte della sua vita.

Contro

Di contro, è bene ricordare che non avrete a disposizione i primari mezzi medici e assistenziali che potrebbero servire a voi, primo tra tutti un trattamento antidolorifico, e al vostro bimbo in caso di complicazioni.

Se partorire in casa è la vostra scelta, è bene iniziare a parlarne subito con il vostro ginecologo che potrà darvi dei preziosi suggerimenti e magari indicarvi un’ostetrica specializzata in questo tipo di parti che vi seguirà durante il fatidico giorno. Sarà lei stessa che si occuperà delle questioni più pratiche relative all’attrezzatura necessaria; voi dovrete fornire esclusivamente dei teli di plastica per evitare di sporcare il letto, degli asciugamani caldi per avvolgere il vostro piccolo e provvedere, qualora il vostro desiderio fosse di far nascere il bimbo in acqua, al noleggio dell’apposita vasca.

Sarà comunque l’ostetrica a valutare come procede il travaglio e a decidere eventualmente per un cambio di programma con eventuale corsa in ospedale, perciò è buona norma preparare comunque una valigia con gli oggetti di prima necessità. Una volta raggiunto l’ospedale alla vostra ostetrica, soprattutto se privata, potrebbe non essere consentito di assistervi al parto, ma sarà comunque un buon supporto emotivo.

Se invece tutto andrà per il verso giusto, sentirete il primo pianto di vostro figlio proprio nella vostra camera da letto. Mentre voi sarete impegnate a coccolarlo l’ostetrica si preoccuperà dell’espulsione della placenta, controllerà che il bimbo stia bene e vi aiuterà ad allattarlo. E’ importante che torni poi a trovarvi per un paio di giorni, cosi come sarà importante far visitare in modo accurato il piccolo dal pediatra di famiglia.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.