bambino ipovedente

Il bambino ipovedente

02/10/2017

Cosa si intende per bambino ipovedente e qual è la differenza tra una persona ipovedente  e una cieca? Generalmente si indica come ipovedente un soggetto che non soffre di cecità completa ma che ha gravi problemi di vista. Secondo le stime in Italia un milione di persone è ipovedente, per la maggior parte si tratta di persone anziane che sono andate incontro, con il passare degli anni, a un peggioramento sostanziale della vista.

Il termine ipovedente è stato ufficializzato anche a livello legislativo solo nel 2001 con la legge 138 che classifica gli ipovedenti in:

  • ipovedenti gravi: con un visus compreso tra 1/20 e 1/10 o una riduzione del campo visivo tra il 10% e il 30%
  • ipovedenti medio-gravi: con un visus compreso tra 1/10 e 2/10 o una riduzione del campo visivo tra il 30% e il 50%
  • ipovedenti lievi: con un visus compreso tra 2/10 e 3/10 o una riduzione del campo visivo tra il 50% e il 60%

Nella stessa legge viene anche recepita l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che classifica ciechi e ipovedenti anche tenendo conto dell’ampiezza dello spazio visivo e non solo sulla base dell’acutezza visiva (visus).

La legge in materia di assegni e indennità

La nuova legge 138 non ha modificato le disposizioni precedenti in materia di indennità, ma su richiesta e pressione dell’Unione Italiana Ciechi, il Ministero della Salute ha chiesto di emanare precise disposizioni alle autorità locali affinché le Commissioni mediche chiamate a pronunciarsi sulle indennità per cecità tengano conto delle indicazioni contenute nella legge 138/2001.

Solo gli ipovedenti gravi hanno diritto alla pensione e possono usufruire di alcune agevolazioni previste per i ciechi. Gli ipovedenti medio-gravi o lievi potranno rientrare nella categoria degli invalidi, e usufruire delle agevolazioni previste, in base alle percentuali di invalidità stabilita dall’Inps.

Per i 'ciechi civili assoluti'' è prevista un'indennità di accompagnamento, mentre ai 'ciechi civili parziali in condizione di bisogno economico' una pensione per i ciechi civili parziali.

Il bambino ipovedente

I bambini nati prematuramente hanno maggiori rischi di riportare un grave deficit visivo a causa della cosiddetta Retinopatia del Prematuro (ROP). Si calcola che il 45% dei bambini nati con peso inferiore a 750 grammi, il 22% di quelli nati con peso tra un chilo e 1550 grammi e meno del 3% dei bambini nati con peso inferiore a 1500 grammi soffrano di ROP. Ma sono frequenti anche i casi di bambini nati con un deficit visivo meno serio.

Attualmente si tende a seguire l’andamento dello sviluppo della vista per valutare, a seconda della gravità dei casi, l’opportunità di un intervento di laserterapia o una vitrectomia. Accanto alle terapie e ai possibili interventi chirurgici è altresì importante avviare il bambino a una riabilitazione precoce in modo da sviluppare al meglio la personalità del piccolo e favorendone l’autonomia e la crescita.

Didattica per bambini ipovedenti

Come spiega Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus,  il braille è oggi più che mai attuale: viene usato nei computer e anche in alcuni giocattoli ed è uno strumento prezioso per favorire l’integrazione delle persone non vedenti e garantire loro cultura ed educazione scolastica.

E se si è riusciti ad ottenere che nelle scuole venissero adottati testi scritti in braille, ancora molto c’è da fare per formare adeguatamente gli insegnanti di sostegno e per far sì che i libri di testo arrivino ad inizio anno scolastico e non in primavera.

Inoltre bisogna ancora lavorare affinchè anche i ragazzi non vedenti possano avere accesso alle attività sportive, possano giocare in classe con i compagni e manca l’assistenza scolastica domiciliare.

Per approfondire:

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.