Con l’arrivo della bella stagione è più facile che i bambini giochino all’aperto, nei parchi, nei cortili e che magari vadano incontro a piccoli infortuni. Come gestire traumi e contusioni nei bambini e quando andare al pronto soccorso?
'Il bambino è caduto', è una delle principali motivazioni per cui un genitore corre al pronto soccorso con il proprio bambino.
Lo rivela un’indagine condotta dall’ospedale Bambin Gesù di Roma: un acceso su dieci è causato da un incidente domestico e sono in aumento gli incidenti al parco giochi.
Guardando più nel dettaglio, tra i codici rossi il 33,3% dei bambini arriva al pronto soccorso con un trauma cranico e il 16,7% con una frattura al cranio; il 33,3% per dei politraumi e il 16,7% per un’intossicazione.
Tra i codici gialli, il 37,2% ha una frattura a gamba o braccio. Nel 50% dei casi l’incidente è causato da una caduta: da fermi o in movimento, dalle braccia della mamma o del papà, dal seggiolone, dal fasciatoio, dalle scale, o dall’altalena.
Classificando gli incidenti in base all’età scopriamo che:
Antonino Reale, responsabile pediatria d'emergenza dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, consiglia, in caso di trauma o ingestione di sostanze tossiche, di
intervenire nei primi 15 minuti, e chiamare subito il 118 perché spesso gli stessi genitori possono fare più danni intervenendo in modo improprio
Alcuni suggerimenti su come poterli gestire in 'primo soccorso'.
Se il bambino si è tagliato con un pezzetto di vetro o una piccola lama è bene rendersi conto dell’entità della ferita e se è il caso o meno di ricorrere al medico per praticare dei punti. In caso di ferita piccola e non profonda su può disinfettare la parte con un batuffolo di cotone e un po’ di acqua ossigenata e poi mettere un cerotto.
Se il bambino cade da un’altezza inferiore ad un metro (pensiamo, ad esempio alle cadute dal fasciatoio o dal seggiolone) non dovrebbero esserci complicazioni se non un bernoccolo e un bello spavento. Per un lieve trauma è sufficiente fare un impacco con ghiaccio sulla parte traumatizzata.
E’ bene, invece, chiamare il medico se si verificano vomito, stato confusionale, sonnolenza, gonfiore e mal di testa.
E’ importante infondere al bambino serenità e tranquillità al fine di capire come si senta e per non preoccuparlo ancora di più.
Spesso i bambini cadono mentre corrono, giocano o imparano a camminare. Le ginocchia 'sbucciate' sono state un must di ognuno di noi e sappiamo bene quanto possano essere fastidiose, ma tutto sommato superabili. Se il piccolo è caduto sulle gambe, basterà disinfettare la sbucciatura, eventualmente applicare un cerotto (anche se il contatto con l’aria favorisce la cicatrizzazione) e poi verificare che tutto sia a posto e che al massimo si formi un lieve gonfiore.
Se si forma un ematoma dopo la caduta si può bloccare il gonfiore con un impacco di ghiaccio e poi applicare una pomata apposita.
Se a seguito di un colpo il bimbo perde un dentino è importante fargli sciacquare per bene la bocca per bloccare l’emorragia ed eventualmente applicare del ghiaccio per frenare il dolore alla gengiva.
Se il piccolo non ha fame è importante fargli mangiare alimenti liquidi e curare il dolore con del paracetamolo che è il farmaco più adatto e sicuro. Può essere assunto in sicurezza anche a stomaco vuoto e non ha effetti collaterali a carico dello stomaco. Chiedi al tuo pediatra qual è la dose corretta per garantire un effetto analgesico.
Si tratta della perdita di sangue dal naso a causa della fragilità dei capillari che si rompono facilmente. L’epistassi è piuttosto frequente nei piccoli e va trattata con tranquillità senza farsi prendere dal panico.
Al bambino che ha il naso che sanguina: