i danni del fumo passivo sui bambini

I danni del fumo passivo sui bambini

24/05/2018

In presenza di bambini e donne incinte la legge vieta di fumare, un provvedimento che serve a limitare i danni del fumo passivo sui bambini e neonati. Ma nel dettaglio quali sono i rischi di fumare accanto ai bambini e quali sono i danniche possiamo procurare alla loro salute?

Danni del fumo passivo

Se fumare fa male a noi adulti, il fumo di seconda mano, quindi quello respirato da chi sta accanto ad un fumatore, crea danni che sono stati ampiamenti studiati dalla ricerca. Ve ne sintetizzo alcuni,

  • Fumo passivo e bambini asmatici

Il fumo passivo aumenta il rischio di asma nei bambini al punto tale che si calcola che il 15% dei casi di asma infantile sia direttamente causato dall’esposizione al fumo dei genitori.

I fattori inquinanti nell’ambiente domestico (inquinamento indoor) possono aumentare il rischio di numerose patologie (malattie allergiche, asma e disturbi respiratori nell'infanzia, BPCO, infezioni respiratorie, come la legionellosi, tumore del polmone, malattia cardiovascolare, disturbi irritativi e alterazione del comfort, come la sindrome dell'edificio malato). Gli effetti nocivi dei fattori inquinanti riguardano soprattutto anziani, donne incinte e bambini.

L'esposizione al fumo passivo, inoltre, raddoppia il rischio di ospedalizzazione dei bambini affetti da asma. Questi i risultati di uno studio del Research Center della Mayo Clinic, pubblicato sugli Annals of Allergy, Asthma and Immunology.

Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno effettuato una revisione di 24 studi, analizzando l'esposizione al fumo in casa. In totale sono stati considerati i dati di oltre 430mila bambini con un'età media di 7,6 anni.

Ebbene, i bambini con asma che in casa sono esposti al fumo passivo hanno il doppio delle probabilità di essere ricoverati in ospedale.

  • Fumo passivo e malattie respiratorie

I bambini che entrano in contatto con il fumo dei genitori non soltanto vanno incontro a maggiori rischi di soffrire di allergie e asma, ma sembra che accumulino un numero di giorni di assenza dalla scuola maggiore rispetto ai figli dei non fumatori.

E’ quanto è emerso da una ricerca condotta presso il Massachusetts General Hospital e pubblicata su Pediatrics. I ricercatori, guidati da Douglas Levy, hanno analizzato i dati relativi a 3.087 bambini, il 14% dei quali viveva con almeno un fumatore. Ad essere particolarmente preoccupanti sono i dati relativi alle assenze da scuola dovute alle malattie: tra i bambini che sono figli di fumatori si registra una maggiore incidenza delle malattie respiratorie e tra i piccoli di età compresa tra i 6 e gli 11 anni una cospicua parte delle assenze da scuola (tra un quarto e un terzo delle assenze totali) è dovuto direttamente a problemi legati al fumo passivo (infiammazioni alle orecchie e malattie respiratorie in primis).

  • I figli dei fumatori diventeranno più probabilmente fumatori

I bambini che sono figli di fumatori hanno una probabilità due volte maggiore degli altri di iniziare a fumare durante l'adolescenza. Lo afferma uno studio della Purdue University pubblicato dalla rivista Pediatrics, il più grande mai fatto su questo argomento.

Lo studio si basa su 23 anni di dati di un gruppo di 214 persone seguite dal 1988, quando erano all'ultimo anno delle superiori, per capire come le loro abitudini da adolescenti avrebbero influenzato quelle dei figli. Nel 2011 sono stati studiati 314 bambini di almeno 11 anni figli di elementi del gruppo. Il 16 per cento dei figli di fumatori a sua volta aveva già provato le sigarette, mentre tra i figli di non fumatori il tasso si è ridotto all'8 per cento.

  • Fumo passivo e obesità

l fumo passivo ha un effetto negativo sullo sviluppo e sulla crescita dei bambini. La conferma arriva da uno studio canadese condotto dall'Università di Montereal che ha scoperto che i bambini che in età prescolare vengono esposti al fumo passivo, in modo intermittente o continuato, arrivati a dieci anni di età hanno una circonferenza vita fino a tre quinti di un pollice (1,5 cm circa) più ampia rispetto ai loro coetanei. Inoltre l’indice di massa corporea può essere più alto anche di un punto.

In altre parole l’esposizione al fumo passivo nei primi anni di vita favorisce lo sviluppo di sovrappeso ed obesità con effetti che possono durare anche per lungo tempo. Linda Pagani, che ha preso parte alla ricerca, spiega che il fumo passivo potrebbe agire alterando l’equilibrio endocrino e il funzionamento neurologico in un periodo critico dello sviluppo fisico e dell’ipotalamo.

  • Fumo passivo e disturbi del comportamento

Secondo uno studio, i bambini esposti al fumo passivo in casa hanno maggiori probabilità di manifestare disturbi dell'apprendimento e comportamentali.

Gli autori dello studio hanno osservato che il 6% di un campione di oltre 55.000 minori di 12 anni negli Stati Uniti viveva con un fumatore e aveva maggiori probabilità di soffrire della Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), un disturbo dell'apprendimento o 'della condotta', rispetto ai coetanei che vivevano in case di non fumatori.

Fumo e neonati

Per quanto riguarda i neonati, uno studio dell'Institute of Child Health dell'Università di Liverpool pubblicato sulla rivista Plos One ha scoperto che per i piccoli che vivono con un fumatore in casa aumenta il rischio di bronchiolite. Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno esaminato le cartelle cliniche dei bambini ricoverati all'ospedale Alder Hey Children con una diagnosi di bronchiolite.

Dai risultati è emerso che bambini ricoverati hanno il doppio delle probabilità di aver bisogno dell'ossigenoterapia e hanno 5 volte più probabilità di aver bisogno della ventilazione meccanica se anche solo un membro della famiglia fuma in casa.

Grazie a questo studio si ha la certezza che fumare con un neonato a casa può provocare l'insorgenza della bronchiolite, l'infezione che di inverno colpisce 25 bambini su mille, di cui il 10 per cento arriva ad aver bisogno del supporto di un ventilatore.

Inoltre è accertato che uno dei principali fattori di rischio per la Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante, sia proprio il fumo di sigaretta.

Cos'è il fumo di terza mano

Pochi sanno che non esiste solo il fumo di prima mano e seconda mano, ma che anche quello di “terza mano”, che può essere altrettanto dannoso per i bambini.

Si tratta del fumo derivato della combustione delle sigarette che si deposita su abiti, tappezzeria, seggiolini dell’auto etc.. e che possono comunque essere inalati dai bambini.

E’ necessario far sì che i pediatri diventino informatori e interlocutori fondamentali con i genitori nella lotta al tabagismo.

Lo ribadisce Renato Cutrera presidente della Società italiana per le malattie respiratorie Infantili (Simri) che ricorda:

Il comportamento dei genitori incide ricade sullo stile di vita dei bambini: i figli di fumatori hanno un rischio doppio di diventare fumatori a loro volta. Il 25% dei bambini italiani in età prescolare soffre di bronchite asmatica o respiro sibilante, in età scolare il 10% soffre di asma. Pertanto in sette casi su dieci i sintomi possono regredire dopo i 7 anni

Fumo di terza mano e bambini

In pratica quando fumiamo dobbiamo tener presente che, anche se ci limitiamo a farlo in assenza dei bambini o fuori al balcone, comunque il prodotto della combustione della sigaretta si deposita sui vestiti e può essere poi inalato dai più piccoli.

Secondo una scoperta americana le sostanze chimiche e nocive presenti nei residui di fumo che restano attaccati alle pareti e agli oggetti causano danni molto seri al Dna.

I ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory guidati da Lara Gundel hanno scoperto che il fumo di terza mano è mutageno, cioè può provocare dei danni al Dna. In particolare, le nitrosammine specifiche del tabacco (composti chimici cancerogeni) restano attaccate alle pareti e ai vestiti e causano la rottura dei filamenti del Dna, provocando danni ossidativi al Dna e mutazioni ai geni.

Come spiega la ricercatrice questo è il primo studio che conferma l’estrema tossicità del fumo di terza mano e il suo ruolo dello sviluppo di varie malattie.

Fumare in casa fa male

Un bambino su 5 tra quanti si recano negli ambulatori ospedalieri italiani per problemi respiratori - tosse o broncospasmo - presenta problemi legati al fumo di sigaretta passivo.

Il dato arriva direttamente dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e conferma una serie di indagini, tra cui anche fonti Istat - le quali riferiscono che in Italia il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è abitualmente esposto al fumo passivo e il 38% degli esposti ha almeno un genitore che fuma in casa.

Del resto in Italia il 49% dei neonati e dei bambini fino a 5 anni è figlio di almeno un genitore fumatore, il 12% ha entrambi i genitori fumatori e circa un neonato su 5 ha una madre fumatrice. Tutto questo nonostante sia noto ai più che il fumo di sigaretta è dannoso per la salute del bambino in tutte le sue forme: attivo, passivo e di ''terza mano'' ovvero quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore e gli ambienti in cui fuma.

Non basta dunque fumare sul balcone perché una volta rientrati, il nostro bimbo respirerà le sostanze tossiche rimaste sugli abiti. Altrettanto grave è il fumo in gravidanza: i bimbi nati da madri fumatrici hanno alla nascita un peso nettamente inferiore rispetto a quello di neonati di madri non fumatrici.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.