5 raccomandazioni per il parto fornite dai ginecologi

5 raccomandazioni per il parto fornite dai ginecologi

06/07/2022

Durante il Congresso nazionale Sigo, Aogoi, Augui, Agite 2019 che si è chiuso a Napoli nei giorni scorsi, i ginecologi dell'Aogoi (Associazione ginecologi ospedalieri italiani) hanno reso note le 5 raccomandazioni in tema di travaglio, taglio cesareo e clampaggio del cordone ombelicale. Vediamole nel dettaglio:

  1. Non clampare precocemente il cordone ombelicale: la raccomandazione è quella di aspettare almeno un minuto prima di tagliare e legare (clampare) il cordone ombelicale, perché in questo modo si favorisce il passaggio di sangue dalla placenta al feto, si rinforzano le scorte di ferro del neonato e si riduce anche il rischio di colite necrotizzante, una malattia gastrointestinale che può rivelarsi fatale. Il taglio tardivo non comporta maggior rischio di emorragia post partum nella donna e consente di ridurre la mortalità nei neonati ad alta prematurità (prima di 32 settimane).
  2. Non eseguire l’episiotomia di routine: l’incisione del perineo effettuata nel momento finale del travaglio per favorire il passaggio del bambino è una pratica sovrautilizzata che non comporta vantaggi per la donna, poiché richiede l’applicazione di punti di sutura che possono provocare dolore, rischio di infezione, difficile ripresa dei rapporti sessuali. Da qui la raccomandazione di praticare l’episiotomia solo in presenza di complicanze, ad esempio per accelerare l’espulsione in caso di sofferenza fetale.
  3. Non procedere all’induzione del travaglio di parto prima di 39 settimane: questa pratica medicalizza un evento del tutto fisiologico, e può causare effetti avversi come l’aumento di tagli cesarei. L’induzione è raccomandata solo quando il proseguimento della gravidanza può comportare un reale pericolo per il feto o per la madre.
  4. Non programmare il taglio cesareo di routine in tutte le donne che hanno già avuto un taglio cesareo: i ginecologi smentiscono la regola “una volta cesareo sempre cesareo” che non ha alcun fondamento scientifico. Al contrario, le donne con pregresso cesareo ammesse al travaglio di parto hanno un rischio di mortalità minore rispetto alle donne sottoposte a cesareo programmato.
  5. Non obbligare al digiuno e proibire l’assunzione di liquidi alle donne in travaglio: i ginecologi precisano che, nelle gravidanze fisiologiche, l’assunzione di liquidi non è controindicata e non aumenta il rischio di complicanze in caso di ricorso ad anestesia generale durante il parto.

Elsa Viora, Presidente Aogoi ha dichiarato:

Come ricorda l’Oms la gestazione e il parto sono esperienze che vanno vissute con serenità e, in presenza di una gravidanza fisiologica, vale a dire senza fattori di rischio, vanno medicalizzate il meno possibile. Il travaglio e il parto sono, senza dubbio, circostanze delicate dal punto di vista emotivo, in cui, più di altre, la donna ha bisogno di sentirsi protetta, rassicurata e rispettata. Questo è l’impegno profuso quotidianamente dagli operatori sanitari, medici ginecologi ed ostetriche, coinvolti nel percorso nascita e parto, che si fonda sul dialogo, la fiducia e la relazione empatica costruita nel tempo con la donna, necessari per giungere a scelte informate e condivise

Le cinque raccomandazioni hanno l’obiettivo di garantire un’assistenza ostetrica appropriata, sicura e ossequiosa delle donne, che tuteli la maternità e contrasti l’eccessiva medicalizzazione della gravidanza e del parto.

Quando si può fare un travaglio di prova dopo taglio cesareo (TOLAC)

Secondo le RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA SULL’ ASSISTENZA AL PARTO NELLE DONNE PRECESARIZZATE realizzato da Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato di SIGO, AOGOI, AGU, Il travaglio di parto può essere programmato e offerto, in assenza di controindicazioni specifiche alla maggior parte delle donne con feto singolo in presentazione cefalica con un pregresso singolo taglio cesareo con incisione trasversale bassa a livello del segmento uterino inferiore, con o senza una storia di parto vaginale precedente.

  • Le donne precesarizzate dovrebbero essere informate che la probabilità di successo di un travaglio di parto può raggiungere l’80%; il 90% in caso di pregresso parto vaginale o in caso di VBAC prece-
  • dente.
  • Le donne dovrebbero essere informate che un precedente parto vaginale, in particolare un precedente VBAC, è il singolo miglior fattore predittivo di successo del TOLAC.

Fattori intrapartum quali l’insorgenza spontanea del travaglio e un punteggio di Bishop elevato all’ammissione sono associati ad una maggiore probabilità di successo del TOLAC

Quando è controindicato il travaglio di prova

 Il TOLAC è controindicato in donne con una pregressa rottura d’utero, in caso di pregressa incisione longitudinale classica o a T invertita oppure in quei casi in cui il parto vaginale sarebbe comunque controindicato, indipendentemente dalla presenza di una cicatrice uterina (ad esempio placenta previa major).

Il TOLAC non è controindicato in donne con un pregresso taglio cesareo con cicatrice non nota, a meno che non vi sia il forte sospetto clinico di una cicatrice longitudinale corporale.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.